lunedì 15 luglio 2019

NIGHTBIRD di LUCIA PATRIZI.

Penso che la fine sia cominciata intorno agli anni 90. Certo, non ci fosse stato il riflusso, gli anni 80, non saremmo arrivati a tanto, ma la Storia e il Mondo hanno seguito quel percorso di cattiveria, cinismo, cretinismo che oggi è ben evidente in molti schieramenti politici (non solo populisti) e nel modo di esprimersi dei cittadini.
Molti diranno che è colpa di internet, dei social e vai di analfabetismo funzionale. No, non è questo. Finite le grandi battaglie, finito il sogno di una rivoluzione, non potevamo che farci male in una restaurazione infinita drogandoci di libertà individuali sempre più deboli, di capricci ed egoismi, deboli che schiumano di rabbia. Impotenti sentimentali.
Di fronte al problema di essere incapaci di gestire un rapporto sentimentale, di amare qualcuno oltre le nostre piccole soddisfazioni materiali, neghiamo l'esistenza dell'amore e che sia parte fondamentale e importante della nostra vita.
Tanti tristissimi solitari che tentano in ogni modo di screditare la vera gioia di chi ama ed è riamato. Tanti che vivono una eterna e insoddisfacente infanzia, in realtà mai vissuta.  I miei coetanei che smadonnano per i remake di film degli anni 80,  il vivere in un mondo che non va oltre la propria camera.  L'eterna giovinezza tanto vecchia e noiosa dei fans senza una vita propria.
Poi, per fortuna, acquisti un libro che se ne frega di apparire sentimentale,  melodrammatico, che è un continuo inno all'amore. Un libro in cui non c'è pagina che non abbia un momento in cui sei costretto a commuoverti, a gioire per la felicità di quelle due splendide donne che sono Irene e Giada. Sperando che la loro storia possa resistere al tempo, al male che ci procuriamo da soli, alla morte.
Questo libro si intitola  Nightbird. Ed è un libro horror.

Sì, avete capito bene, Un libro che parla di fantasmi, divinità crudeli, mostri in agguato, è anche un potente, profondo, meraviglioso inno all'amore. La storia è quella di Irene una giovane donna che ha difficoltà a gestire la propria sessualità, non sa come dirlo e se dirlo ai suoi genitori, vive una vita fatta di bugie. Per questo quando incontra, causa un piccolo guaio con la propria bicicletta,  Giada, il suo mondo subisce un forte colpo.  Irene si innamora perdutamente di Giada anche se il loro rapporto sarà assai complicato, visto che la giovane non riesce a trovar il coraggio per vivere alla luce del sole la loro relazione e Giada è fidanzata con un'altra donna,
L'autrice sa mettere benissimo su pagina tutto il dolore, i sensi di colpa, la rabbia repressa, la tristezza, la confusione, che in tanti sperimentiamo nella nostra vita sentimentale. Per questo avendo un po' di empatia, non possiamo che apprezzare e amare questo personaggio, Irene, in quanto è così umano, fragile, desideroso di essere amata e accettata, che davvero in molti ci si possono riconoscere anche senza esser omosessuali.
L'amore ci unisce. Sono medesimi i batticuore, le paure, la sofferenza per ogni storia che finisce male.Per questo quando si pensa a cosa sia naturale o no, dovremmo solo focalizzarci sul fatto che una persona sappia o no amare gli altri e se stessa.
Amare è una cosa naturale, normale, qualsiasi sia il soggetto del vostro amore.
Comunque ritorniamo a parlare di horror e di come questo libro sia un ottimo prodotto di quel genere tanto complesso e affascinante.
Irene ha un potere: vede i morti. Come il ragazzino del Sesto Senso, come molti altri protagonisti di storie del genere.  Questo potere lo "sfrutta" a livello lavorativo. Lei infatti lavora per un'agenzia che organizza tour in luoghi maledetti in quel di Roma. La gente paga per spaventarsi e lei li accontenta. Aiutata da due fratelli che la proteggono e sostengono come se fosse una loro sorellina, e dal fantasma della sua amata Giada.
Sì, perché  Nightbird è un libro che parla di lutto, di come perdere la persona che ami sia un tormento senza fine, una sofferenza che inghiotte ogni cosa. Una eterna solitudine seppure sempre accompagnata dal ricordo della defunta, dei momenti vissuti insieme e delle parole o cose che avremmo dovuto evitare, ma non siamo riusciti a trattenere.
 I fantasmi sono ricordi che non vogliono sparire fino a quando una persona non riuscirà a perdonare e perdonarsi.
Sotto l'aspetto di genere e horror, questo è un libro che ha momenti di grande tensione.  L'immaginario lovecraftiano è ben rappresentato sopratutto nello scontro/incontro con una terribile divinità che vive sotto un lago.  Eppure nonostante non manchino i mostri raccapriccianti, c'è una sorta di rispetto per queste entità che ti sembrano non del tutto maligne. Solo destinate a comportarsi in un certo modo perché il loro mondo è fatto in quel modo e loro ripetono le regole che lo sorreggono, un po' come facciamo noi.
Infatti, a parer mio, una delle pagine più belle e tristi è legata alla morte di una creatura tanto terrificante quanto spaventata e annichilita di fronte alla morte.
 L'autrice in questa sua opera porta agli estremi una certa visione del mondo, umano e no, che condivido.  Un mondo dove lo spielberghiano "ogni essere umano è importante" diviene "ogni essere umano o no è importante".
Forse, per mera questione di sopravvivenza, dobbiamo distruggerli ma non sono esseri maligni che non hanno un minimo di debolezza.  Anche nei mostri c'è qualcosa che ci unisce: la paura di soffrire morendo, di lasciare il nostro mondo.
Tutta l'opera infatti è permeata di compassione, pietà - nel senso alto di tenerezza verso l'altro da noi- nonostante non manchi la violenza e la crudeltà. Ma esse sono secondarie, sotto prodotti che in tempi mediocri hanno preso il sopravvento momentaneo, solo perchè non abbiamo il coraggio di amare.
Sì, torno sempre a parlare d'amore perché per me questo è un meraviglioso romanzo d'amore. Spudorato, melodrammatico, per nulla trattenuto.  Vuole commuoverci, vuole toccare la parte più nascosta di noi, quella di cui ci vergogniamo dell'esistenza perché non ci permette di essere quei campioni di retorica dell'anti retorica, di cinici a cazzo di cane.
Nightbird è un viaggio nel mondo di Irene. Siamo con lei e Giada, l'accompagniamo a casa del signor Pozzi, la sosteniamo quando troverà il coraggio di accettarsi e accettare gli altri. Quando capirà che non deve chiedere scusa a nessuno per quello che è.
Ma poi a chi una lesbica o un gay deve chiedere scusa? Agli omofobi e ai cretini? Ma fatemi il piacere!
In questi tempi davvero bui, in questa nostra epoca di odio senza controllo, di cretini vocianti, un libro che parla di esseri umani con tatto, amore, compassione, tenerezza, e che ci fa anche spaventare quando decide di entrare nei territori del genere horror/gotico, è un dono prezioso.
Non ci resta che immaginare Giada e Irene di nuovo insieme. Vederle pedalare verso l'infinito, magari con in sottofondo questa bellissima canzone.