tag:blogger.com,1999:blog-42816130385544408412024-03-12T21:19:56.039-07:00bookkake,(il blog che ti prende a libri in faccia)babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.comBlogger79125tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-79046982360071354372020-01-15T02:55:00.001-08:002020-01-15T02:55:49.336-08:00UN'ALTRA NOTTE A BROOKLYN di LAWRENCE BLOCK ed. SellerioNon sono un grande ammiratore della casa editrice Sellerio, pur riconoscendone il ruolo principale e importante per la letteratura gialla in Italia. Non sono mai stato un ammiratore di Camilleri e per quanto Malvaldi mi diverta, io amo un altro tipo di thriller, mistery, noir, chiamatelo come volete voi.<br />
Tuttavia la vita è bella perché puoi sempre cambiare idea o stupirti di un particolare evento che ti porta ad approfondire le pubblicazioni di una casa editrice o di uno scrittore. Questo è successo quando ho visto, tra i tanti e soliti nomi, spuntare questo romanzo scritto da un autore americano che amo moltissimo: Lawrence Block.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-qzy2dHRMUIc/Xh7pwXZk6eI/AAAAAAAABcY/gMCACuh1VMoze46KrVNJR1fbO5dTI6lIgCLcBGAsYHQ/s1600/%2Bun%2Baltra%2Bnotte%2Ba%2Bbrooklyn.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="265" data-original-width="190" src="https://1.bp.blogspot.com/-qzy2dHRMUIc/Xh7pwXZk6eI/AAAAAAAABcY/gMCACuh1VMoze46KrVNJR1fbO5dTI6lIgCLcBGAsYHQ/s1600/%2Bun%2Baltra%2Bnotte%2Ba%2Bbrooklyn.jpeg" /></a></div>
In realtà il mio rapporto con l'universo nerissimo, crudele, violentissimo e profondamente toccante e umano creato dallo scrittore americano, non è cominciato benissimo. Avevo forse 17 anni, un anno in più o uno in meno, e rimasi deluso da come si arrivò alla vendetta finale nel romanzo : La Perdizione.<br />
Riletto un anno fa, questo libro invece mi colpì e conquistò. Compresi le sfumature, l'occhio crudo e malinconico su una città degradata e amorale, la violenza sessuale e la perversione che funge come critica sociale contro l'amoralità reaganiana e dei ricchi degli anni 80. Infine trovai il personaggio di Matt Scudder di una bellezza e profondità clamorosa.<br />
Il medesimo personaggio lo ritroviamo anche in questo ottimo thriller/noir che idealmente segue proprio le gesta de La Perdizione.<br />
In questa storia Scudder viene ingaggiato da un narcotrafficante di origine libanese al quale due sadici assassini hanno rapito la moglie e riconsegnata a pezzi. Un delitto brutale, in cui emerge tutta la malvagità di questi criminali. Scudder si mette a investigare aiutato dalla sua compagna, Elaine una prostituta d'alto bordo e un ragazzino afro americano che vive per strada, T.J.<br />
Block racconta una storia di violenza, crudeltà, perversione, senza esser morboso (o non troppo) ci fa riflettere sul confine assai labile che divide vendetta, giustizia e legge, usa il genere per descrivere una nazione in cui le persone possono sparire e andar incontro a una fine atroce, sopratutto se si è degli esclusi sociali.<br />
Scudder in questo romanzo è meno rabbioso, è un uomo che affronta la sua lotta con l'alcol ma l'ha quasi vinta, è combattuto circa l'idea migliore di giustizia, ed è spinto anche a capire l'origine di tanta ferocia che anima le gesta e le vite dei due assassini. Intorno a costui si muovono personaggi pieni di sfumature: hacker, alcolizzati, prostitute, poliziotti più o meno disillusi, avvocati dal gran senso civico, vittime che devono far il conto con la tortura subita, ognuno di esso è illuminato attraverso la descrizione partecipata dell'autore. Non li giustifica e non li condanna, te li rappresenta. Questo però non vuol dire essere parte della maggioranza degli esseri umani odierni: deboli, codardi, che usano belle parole all'apparenza anche progressiste per in sostanza farsi i cazzi propri, senza un giudizio etico, morale, un pensiero limpido e personale su cosa sia giusto e cosa no. Meglio ciarlare di vivere e lascia vivere, non costa nulla.<br />
Block in realtà espone il suo pensiero sul mondo, la giustizia, e tutto il resto, non è didascalico e riconosce che per sconfiggere il male forse c'è bisogno di altro male, ma anche in questo caso non è cinico, la sua penna è intinta nella più profonda ed essenziale amarezza.<br />
I perdenti, gli emarginati, hanno la sua simpatia e lui ce li descrive con rudezza e pathos. Mostrando l'uomo dietro al trafficante o la Persona dietro alla squillo. Quasi ci volesse dire :"L'apparenza ci inganna sempre". Lo so, l'abbiamo capito ormai, ma sapete c'è sempre qualche borghese che non vuol comprendere questa semplice verità.<br />
Il romanzo si legge tutto di un fiato, la scrittura di Block è tagliente ed essenziale, i personaggi( anche quelli minori) scritti con massima attenzione per le loro psicologie e motivazioni. Ti avvolge nelle tenebre profonde della perversione e ferocia umana, ma allo stesso tempo ti dona sprazzi di bagliore sulle vite più svalutate dalla nostra società.<br />
Se amate i romanzi mistery, noir, thriller e affini comprate questo libro. Poi con calma tutta la serie (15 romanzi) dedicati a questo meraviglioso, memorabili, straordinario personaggio che è Matt Scudder.<br />
Dal libro hanno tratto un robusto e solido film con un intenso Liam Neeson: La Preda Perfetta. Vi consiglio anche la visione di questa pellicola. Intrattiene benissimo e più o meno segue le linee guida del romanzo, anche se semplifica ed elimina alcuni personaggi.<br />
Qui la recensione che scrissi sullo Spettatore Indisciplinato.<br />
<a href="http://lospettatoreindisciplinato.blogspot.com/2017/06/la-preda-perfetta-di-scott-frank.html">http://lospettatoreindisciplinato.blogspot.com/2017/06/la-preda-perfetta-di-scott-frank.html</a>babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-28549719234929180572019-07-15T08:27:00.000-07:002019-07-15T08:27:26.814-07:00NIGHTBIRD di LUCIA PATRIZI.Penso che la fine sia cominciata intorno agli anni 90. Certo, non ci fosse stato il riflusso, gli anni 80, non saremmo arrivati a tanto, ma la Storia e il Mondo hanno seguito quel percorso di cattiveria, cinismo, cretinismo che oggi è ben evidente in molti schieramenti politici (non solo populisti) e nel modo di esprimersi dei cittadini.<br />
Molti diranno che è colpa di internet, dei social e vai di analfabetismo funzionale. No, non è questo. Finite le grandi battaglie, finito il sogno di una rivoluzione, non potevamo che farci male in una restaurazione infinita drogandoci di libertà individuali sempre più deboli, di capricci ed egoismi, deboli che schiumano di rabbia. Impotenti sentimentali.<br />
Di fronte al problema di essere incapaci di gestire un rapporto sentimentale, di amare qualcuno oltre le nostre piccole soddisfazioni materiali, neghiamo l'esistenza dell'amore e che sia parte fondamentale e importante della nostra vita.<br />
Tanti tristissimi solitari che tentano in ogni modo di screditare la vera gioia di chi ama ed è riamato. Tanti che vivono una eterna e insoddisfacente infanzia, in realtà mai vissuta. I miei coetanei che smadonnano per i remake di film degli anni 80, il vivere in un mondo che non va oltre la propria camera. L'eterna giovinezza tanto vecchia e noiosa dei fans senza una vita propria.<br />
Poi, per fortuna, acquisti un libro che se ne frega di apparire sentimentale, melodrammatico, che è un continuo inno all'amore. Un libro in cui non c'è pagina che non abbia un momento in cui sei costretto a commuoverti, a gioire per la felicità di quelle due splendide donne che sono Irene e Giada. Sperando che la loro storia possa resistere al tempo, al male che ci procuriamo da soli, alla morte.<br />
Questo libro si intitola <span style="color: red;"> Nightbird</span>. Ed è un libro horror.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-N9OZ6FT5PMc/XSyT9LPRlYI/AAAAAAAABUM/zaNwlC0oFGAxsrNe8jzWAZULjMOWDMrCgCLcBGAs/s1600/nightbird.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="480" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-N9OZ6FT5PMc/XSyT9LPRlYI/AAAAAAAABUM/zaNwlC0oFGAxsrNe8jzWAZULjMOWDMrCgCLcBGAs/s320/nightbird.jpg" width="320" /></a></div>
Sì, avete capito bene, Un libro che parla di fantasmi, divinità crudeli, mostri in agguato, è anche un potente, profondo, meraviglioso inno all'amore. La storia è quella di Irene una giovane donna che ha difficoltà a gestire la propria sessualità, non sa come dirlo e se dirlo ai suoi genitori, vive una vita fatta di bugie. Per questo quando incontra, causa un piccolo guaio con la propria bicicletta, Giada, il suo mondo subisce un forte colpo. Irene si innamora perdutamente di Giada anche se il loro rapporto sarà assai complicato, visto che la giovane non riesce a trovar il coraggio per vivere alla luce del sole la loro relazione e Giada è fidanzata con un'altra donna,<br />
L'autrice sa mettere benissimo su pagina tutto il dolore, i sensi di colpa, la rabbia repressa, la tristezza, la confusione, che in tanti sperimentiamo nella nostra vita sentimentale. Per questo avendo un po' di empatia, non possiamo che apprezzare e amare questo personaggio, Irene, in quanto è così umano, fragile, desideroso di essere amata e accettata, che davvero in molti ci si possono riconoscere anche senza esser omosessuali.<br />
L'amore ci unisce. Sono medesimi i batticuore, le paure, la sofferenza per ogni storia che finisce male.Per questo quando si pensa a cosa sia naturale o no, dovremmo solo focalizzarci sul fatto che una persona sappia o no amare gli altri e se stessa.<br />
Amare è una cosa naturale, normale, qualsiasi sia il soggetto del vostro amore.<br />
Comunque ritorniamo a parlare di horror e di come questo libro sia un ottimo prodotto di quel genere tanto complesso e affascinante.<br />
Irene ha un potere: vede i morti. Come il ragazzino del Sesto Senso, come molti altri protagonisti di storie del genere. Questo potere lo "sfrutta" a livello lavorativo. Lei infatti lavora per un'agenzia che organizza tour in luoghi maledetti in quel di Roma. La gente paga per spaventarsi e lei li accontenta. Aiutata da due fratelli che la proteggono e sostengono come se fosse una loro sorellina, e dal fantasma della sua amata Giada.<br />
Sì, perché <span style="color: red;"> Nightbird</span> è un libro che parla di lutto, di come perdere la persona che ami sia un tormento senza fine, una sofferenza che inghiotte ogni cosa. Una eterna solitudine seppure sempre accompagnata dal ricordo della defunta, dei momenti vissuti insieme e delle parole o cose che avremmo dovuto evitare, ma non siamo riusciti a trattenere.<br />
I fantasmi sono ricordi che non vogliono sparire fino a quando una persona non riuscirà a perdonare e perdonarsi.<br />
Sotto l'aspetto di genere e horror, questo è un libro che ha momenti di grande tensione. L'immaginario lovecraftiano è ben rappresentato sopratutto nello scontro/incontro con una terribile divinità che vive sotto un lago. Eppure nonostante non manchino i mostri raccapriccianti, c'è una sorta di rispetto per queste entità che ti sembrano non del tutto maligne. Solo destinate a comportarsi in un certo modo perché il loro mondo è fatto in quel modo e loro ripetono le regole che lo sorreggono, un po' come facciamo noi.<br />
Infatti, a parer mio, una delle pagine più belle e tristi è legata alla morte di una creatura tanto terrificante quanto spaventata e annichilita di fronte alla morte.<br />
L'autrice in questa sua opera porta agli estremi una certa visione del mondo, umano e no, che condivido. Un mondo dove lo spielberghiano "ogni essere umano è importante" diviene "ogni essere umano o no è importante".<br />
Forse, per mera questione di sopravvivenza, dobbiamo distruggerli ma non sono esseri maligni che non hanno un minimo di debolezza. Anche nei mostri c'è qualcosa che ci unisce: la paura di soffrire morendo, di lasciare il nostro mondo.<br />
Tutta l'opera infatti è permeata di compassione, pietà - nel senso alto di tenerezza verso l'altro da noi- nonostante non manchi la violenza e la crudeltà. Ma esse sono secondarie, sotto prodotti che in tempi mediocri hanno preso il sopravvento momentaneo, solo perchè non abbiamo il coraggio di amare.<br />
Sì, torno sempre a parlare d'amore perché per me questo è un meraviglioso romanzo d'amore. Spudorato, melodrammatico, per nulla trattenuto. Vuole commuoverci, vuole toccare la parte più nascosta di noi, quella di cui ci vergogniamo dell'esistenza perché non ci permette di essere quei campioni di retorica dell'anti retorica, di cinici a cazzo di cane.<br />
<span style="color: red;">Nightbird</span> è un viaggio nel mondo di Irene. Siamo con lei e Giada, l'accompagniamo a casa del signor Pozzi, la sosteniamo quando troverà il coraggio di accettarsi e accettare gli altri. Quando capirà che non deve chiedere scusa a nessuno per quello che è.<br />
Ma poi a chi una lesbica o un gay deve chiedere scusa? Agli omofobi e ai cretini? Ma fatemi il piacere!<br />
In questi tempi davvero bui, in questa nostra epoca di odio senza controllo, di cretini vocianti, un libro che parla di esseri umani con tatto, amore, compassione, tenerezza, e che ci fa anche spaventare quando decide di entrare nei territori del genere horror/gotico, è un dono prezioso.<br />
Non ci resta che immaginare Giada e Irene di nuovo insieme. Vederle pedalare verso l'infinito, magari con in sottofondo questa bellissima canzone.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/03vPxo0WILA/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/03vPxo0WILA?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-81653946570441155372017-12-15T07:33:00.001-08:002017-12-15T07:33:51.290-08:00ERA FACILE PERDERSI di UMBERTO VIVALDICosa definisce in modo insindacabile cosa sia un buon libro? Come facciamo a distinguere la buona o cattiva letteratura? Chi è uno scrittore?<br />
Sono tutte domande che ci poniamo noi appassionati di letteratura e - mi dicono- anche qualche critico. Oggi il relativismo culturale, figlio delle nuove tecnologie che permettono a ciascuno di noi di scrivere libri e pubblicarli in totale autonomia, fa fatica a dar risposte precise<br />
Come tutte le forme d'arte e di lavoro, anche la scrittura ha bisogno di regole precise.<br />
La famosa tecnica, elemento imprescindibile per affrontare qualsiasi lavoro. Tuttavia è solo la forma, solo un discorso di curare in modo particolare essa, lasciando che il linguaggio del vissuto, l'esuberanza di una forzatura, la delirante e anarchica potenza della fantasia, debbano conformarsi a regole fondamentali ma che sono il punto di partenza e non l'arrivo per una buona storia? Una domanda che contiene la risposta ma che reputo importante fare ( visto che si discute molto su buona e cattiva letteratura, scrittori seri e pennivendoli).<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-XunhFGFL1dU/WjPn9UJsgII/AAAAAAAAA5c/ffZIiOPIt6EjEBOGpDojAp-Za09cl1BmgCLcBGAs/s1600/era%2Bfacile%2Bperdersi.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="210" data-original-width="153" src="https://4.bp.blogspot.com/-XunhFGFL1dU/WjPn9UJsgII/AAAAAAAAA5c/ffZIiOPIt6EjEBOGpDojAp-Za09cl1BmgCLcBGAs/s1600/era%2Bfacile%2Bperdersi.jpeg" /></a></div>
Io penso che la storia sia tutto. L'idea efficace, i personaggi che non stanno quieti dentro la pagina, ad eseguire da bravi bimbi le indicazioni del narratore ma che scalpitano, lottano, li senti vicini a te mentre leggi<br />
Questa è letteratura per me.<br />
<span style="color: red;">Era facile perdersi</span> è il libro di debutto di uno scrittore livornese : <b>Umberto Vivaldi</b> .<br />
Il libro narra la sua vita abbracciando decenni di vita italiana. Non c'è la Grande Storia, ma ci sono tutti gli elementi alla base di tutta questa grandezza: la vita spiccia, quotidiana, del proletariato.<br />
Io sono convinto che la nostra esistenza sia di per sé arte: cinema, letteratura, decidete voi. Ho questa fissa perché ognuno di noi ha qualcosa di epico, importante, comico, spaventoso, da raccontare<br />
Durante gli anni soffriamo, ridiamo, amiamo, le prendiamo e restituiamo. Vittime e carnefici, geni e cretini, tutto senza un preciso confine.<br />
Questo libro solo nelle prime dieci pagine è talmente pieno di eventi che spazza via ogni scrittore del popolo che scimmiotta i generi americani e inglesi, magari pensando di essere un ribelle contro la casta dei radical chic.<br />
Questo libro prende a pugno ogni scrittore artista e borghese, di quelli che vivono lontani dal popolo. Persi in una cultura rigida, immobile, polverosa<br />
Questo libro è vita<br />
A volte dolente, spesso violento e brutale, qualche volta comico. Sempre sentimentale, come sanno essere i livornesi.<br />
La storia di Umberto e di suo fratello Ugo, del padre comunista che vive momenti di assoluta tristezza per l'abbandono della moglie ( che scappa con un altro). I figli che crescono passando di zia in zia, di baracca in baracca. Facendo a pugni, rubacchiando, lavorando e spezzandosi la schiena nei posti più duri e poco sicuri.<br />
Una storia dove ci sono gli elementi fondamentali per essere uomini: amore, amicizia, il rapporto coi genitori.<br />
Certo grammaticalmente non è perfetto, è il lavoro di un autodidatta. Ma se l'arte serve per scuoterci dalla mediocrità e dalla noia, questa opera ha fatto "centro"<br />
Epico, feroce, crudo, commovente, vero. Quando la parola diventa più grande della vita e la vita è un romanzo da leggere tutto di un fiato.<br />
<br />babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-84796340446949162092017-11-16T05:56:00.000-08:002017-11-16T05:58:12.954-08:00LASCIAMI ENTRARE di J.A. LINDQVISTNovembre 1981<br />
Come saranno gli anni 80 in Svezia? Come vengono rappresentati nei libri? Sai gli americani per esempio trasformano ogni epoca vissuta dalla generazione di appartenenza dello scrittore/regista, come di una cosa figa e indimenticabile. Legata spesso a film di cassette, qualche giocattolo, programmi tv, roba da mangiare. Noi a presso a belare alla luna degli stupidi: ! Quanto cazzo erano belli gli anni 80!"<br />
Su questo tragico errore tra rappresentazione letteraria/cinematografica e nuda e crude realtà, una generazione di bambini senza infanzia, visto che non ne siamo ancora usciti, ha fondato una ragione di vita. Sicchè vai di toni epici e occhi lucidi per ogni film, cartone animato, merendina del cazzo, il tutto come se quelli fossero anni davvero magici<br />
Tutto questo ha dato inizio a quella paranoia di massa , nota col nome: " Ci rubano l'infanzia"<br />
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Eco, questo avviene da noi. In Svezia invece gli anni 80 erano: brutte e desolate case popolari, bulli a scuola che in confronto quelli americani son timidi boy scout, famiglie disfunzionali, madri assenti, padri alcolizzati o dispersi, solitudine, pessimismo e fastidio.<br />
Sai che cazzo frega ai svedesi se han fatto il remake di It, o se in ghostubusters invece che gli uomini il cast è composta da donne! Che poi quello di It non era un remake!<br />
Loro si chiedono: " Ma perché nessuno ci ha rubato l'infanzia?" Poi appare il fantasma mattacchione di Ingmar Bergman e risponde: " Perché dobbiamo solo soffrire"<br />
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Quindi questi sono gli anni 80 per gli svedesi e quelli vissuti dai protagonisti di questo ottimo romanzo.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ZDUKz_i68tk/Wg2TqM_b_eI/AAAAAAAAAwM/DlT5cHLtXmQYrCoDoTXL9BuhILFkAY9fgCLcBGAs/s1600/lasciami%2Bentrare%2Blibro.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="278" data-original-width="181" src="https://3.bp.blogspot.com/-ZDUKz_i68tk/Wg2TqM_b_eI/AAAAAAAAAwM/DlT5cHLtXmQYrCoDoTXL9BuhILFkAY9fgCLcBGAs/s1600/lasciami%2Bentrare%2Blibro.jpeg" /></a></div>
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Il passaggio dalla pubertà all'adolescenza è difficile come qualsiasi passaggio da una fase della vita all'altra. Maggior consapevolezza della propria mortalità, limiti, paura e desiderio di far parte di un gruppo e del mondo. Ci siamo passati tutti, il dottor Max Pezzali, dice che è l'"età della ragione", ma forse cantava di un'altra età. Non importa!<br />
Non è facile crescere, abbiamo bisogno di un piccolo aiuto da parte di un amico, abbiamo bisogno d'affetto, ok la smetto di citare canzoni pop! Per cui se dovessero mancare gli amici o in casa non sanno nemmeno cosa sia sta cosa chiamata affetto, potreste essere come Oskar, il protagonista di questo libro.<br />
Figlio di separati, vive colla madre in una zona residenziale anonima e assai brutta, che spunta dopo aver attraversato una specie di foresta. Vessato dai bulli, pieno di rabbia repressa che sfoga accoltellando gli alberi e fingendo di smembrare le persone, e con questo vi siete già accorti che non siete per nulla in un romanzo horror americano, magari! No, qui siamo nelle notti buie e giorni oscuri delle lande nordiche europee.<br />
Insomma, questo ragazzo chiaramente ha dei problemi. Come ce l'hanno tutti gli altri personaggi. Dal gruppo di anziani che si ritrovano tutte le sere in un ristorante cinese, per bere, passare il tempo, ma si avverte benissimo un senso di smarrimento, solitudine morte, i quali verranno coinvolti nei fatti di sangue che capiteranno nel loro quartiere; al tizio che si occupa di procurare le vittime per la sua "padrona", fino alla "vampira" che nel film è chiaramente una ragazzina, nel libro è molto più ambiguo.. Cazzo non lasciate che capiti in mano a un vostro amico delle Sentinelle In Piedi, potrebbe farli esplodere la testa: un vampiro/a dal sesso indefinito.<br />
Un mondo di solitudini, ma in perenne ricerca d'amore. Si, perché se siete folli come o comunque siete del nord, capirete subito che oltre a quel grigiore e a quella noia, c'è fortissima la voglia di amare ed essere amati.<br />
Oskar ed Eli, oppure l'uomo che aiuta Eli e coste° , il vecchio Locke e la sua amata.Tutti bruciano la loro vita, finiscono anche malissimo, proprio perché non possono far meno di amore. Vuoi per vendetta, vuoi per ossessione, vuoi perché " no, non voglio esser solo, non voglio esser solo, mai"<br />
Lo stile di scrittura di Lindqvst è quello che io tanto amo anche nei film nordici: un'apparente freddezza che non mai " trattenere", ma piuttosto lo sguardo profondo e distaccato su cose e persone. Perché fidati, il sole potrà anche non scaldarti mai. E allora rimane un perenne "parzialmente nuvoloso" nell'anima e nella vita.<br />
Oskar ed Eli si conoscono, fanno amicizia, si amano, come tanti ragazzini della loro età. Certo uno dei due è una creatura della notte, ma non ha nulla di romantico o particolare. Non è altro che un essere condannato all'eternità. ma anche fragile come una ragazzina. L'incontro con quel ragazzo sfortunato cambierà la vita di entrambi.<br />
Il paranormale entra soffusamente nella vita quotidiana, nella descrizione basato sul massimo realismo della vicenda narrata, un po' come succede con i romanzi di King, il genere serve non tanto per spaventarci o per parlare di mostri, ma per metter su pagina la vita umana in una società chiusa al confronto, dove è più facile esser soli, e di come le persone cerchino in tutti i modi di trovare qualcuno da amare.<br />
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Se non fosse per alcune pagine un po' forti, potrebbe essere un modo per avvicinare i giovanissimi al genere horror. Perché molti episodi narrati, se fossero letti da coetanei dei protagonisti, potrebbero aver maggior forza ed energia.<br />
Rimane un ottimo libro horror adatto anche ai più grandi e da leggere assolutamente<br />
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Qui di seguito la mia recensione del film<br />
https://lospettatoreindisciplinato.blogspot.it/2013/01/lasciami-entrare-di-tomas-alfredson.htmlbabordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0firenze41.87194 12.56737999999995729.677718500000005 -8.0869170000000423 54.0661615 33.221676999999957tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-10331466087257918782017-09-15T00:00:00.000-07:002017-09-15T00:00:14.864-07:0022/11/63 di STEPHEN KINGCapita a tutti noi, vero? La tentazione di riscrivere parti della nostra storia. Ora che sappiamo come sono andate le cose e potremmo aggiustarle, oggi che siamo preparati e potremmo vincere su questa vita che non va mai come deve andare.<br />
Capita a tutti, no? Mentre sei sul posto di lavoro che non è mai quello giusto, mentre ti lamenti degli uomini o delle donne, mentre lasci che la vita non abbia nessun riguardo per te e i tuoi sogni. Così pensi: potessi tornare indietro, sarebbe fantastico!<br />
Su questa nostra voglia di sistemare il passato e cambiare la nostra vita, si basa questo bellissimo libro di King<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-qxZIdZSqttI/WbpUGttU17I/AAAAAAAAAt0/gim8NzykCdIyfcyky_Dz4Dj-WelaJhIwgCLcBGAs/s1600/22%253A11%253A63.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="277" data-original-width="182" src="https://3.bp.blogspot.com/-qxZIdZSqttI/WbpUGttU17I/AAAAAAAAAt0/gim8NzykCdIyfcyky_Dz4Dj-WelaJhIwgCLcBGAs/s1600/22%253A11%253A63.jpeg" /></a></div>
Jake è un insegnante americano con una relazione matrimoniale fallita miseramente alla spalle. Vive in provincia, a Lisbon Falls, piccolo paese nello stato del Maine. Un giorno, l'amico Al, gli fa vedere qualcosa di meraviglioso e terribile allo stesso momento: la possibilità di tornare indietro nel tempo.<br />
Ma non a piacimento, il luogo rimane quello della loro cittadina, e l'anno il 1958, mi pare o 57.<br />
Al lo istruisce su come funziona questa specie di magia: uno può rimanerci secoli, ma passeranno sempre e soltanto due minuti quando fa ritorno dal passato; esso non vuole esser cambiato e per ogni fatto cambiato, il passato cercherà di riprendere il controllo causando effetti collaterali quasi mai piacevoli. Però, perché non usare questa possibilità per salvare o rendere migliori delle vite duramente affondate da un destino feroce? E tanto che ci siamo, perché non salvare la vita a Kennedy?<br />
Magari se non fosse morto avremmo un altro mondo, ma sopratutto un'altra America. Sicuramente migliore, io dubito, ma ci tengo all'amicizia di Stevie, per cui..<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-PtFlH4LLZ9M/WbpV3ZQkT5I/AAAAAAAAAuA/GFcNWpyvgsYZoxDggbR2PN9TltZS20HcwCLcBGAs/s1600/stephen%2Bking.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="207" data-original-width="245" src="https://1.bp.blogspot.com/-PtFlH4LLZ9M/WbpV3ZQkT5I/AAAAAAAAAuA/GFcNWpyvgsYZoxDggbR2PN9TltZS20HcwCLcBGAs/s1600/stephen%2Bking.jpeg" /></a></div>
Ora: ci sono moltissimi modi per portare avanti una storia simile. Il bello della scrittura è proprio questo: una singola storia può essere realizzata in modo assolutamente diverso ogni volta che la si ripropone.<br />
Come nel cinema, il genere a mio avviso mette in evidenza quelli che sono comunque degli Autori e quelli che sono mestieranti, anche brillanti, ma mestieranti.<br />
King, ovviamente, fa parte della prima categoria.<br />
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In oltre settecento pagine, che filano via veloci come il vento, il Re costruisce una trama perfetta che unisce Storia Ufficiale, descrizione minuziosa di un' America Perduta, ma per me mai esistita, e le piccole, meravigliose, tragiche, amarissime storie delle persone comuni.<br />
Esattamente come Spielberg, l'illustre scrittore del Maine, ha una predisposizione per la descrizione della classe media americana, e di quella proletaria. Però mentre Spilby ne esalta le qualità, che porteranno i suoi eroi a vittorie e consolazioni, per King la vita è durissima e non è detto che ti premi. Anzi.<br />
Però entrambi parlano di uomini "normali", entrambi credono che vi sia qualcosa di buono negli esseri umani e nel mondo, ma mentre il primo è convinto della realizzazione totale di sogni e della superiorità del bene, nel secondo vi è sempre una profondissima tristezza e malinconia, nostalgia per il passato, legami forti che ci aiutano a sopravvivere e sconfitte amarissime dietro l'angolo.<br />
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Non fa eccezione questo magnifico libro: amore, vita, morte, speranza, e illusioni, crudeli scherzi del destino, l'impossibilità di poter davvero far qualcosa, segnare la differenza, travolti da eventi più grandi di noi, ostaggi del passato.<br />
Così ci emozioniamo per una bellissima storia d'amore, ci commuoviamo per la scelta di salvare un bidello da una sorte fin troppo dolorosa, crediamo che un uomo possa fare la differenza al comando di una grande potenza mondiale, ma poi? Cosa ci permetterà di fare veramente, il passato? Possiamo sconfiggerlo o sottometterlo al nostro volere?<br />
Leggete questo piccolo, grande capolavoro- uno dei tanti di King- e lo sapretebabordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-10539600272647600682017-09-14T02:50:00.001-07:002017-09-14T02:50:53.655-07:00ESSERE NANNI MORETTI di GIUSEPPE CULICCHIAItaliani, popolo di: grafomani, vorrei esser artista, registi senza film ed eterni scrittori del romanzo che rivoluzionerà l'editoria italiana.<br />
Non è una critica, sia ben chiaro. Fra questi soldati dell'Armata Brancaleone della prosa italica mi ritrovo anche io. Mia moglie sa benissimo cosa intendo: la mania di voler vincere cinque premi strega e la fobia di spedire almeno un raccontino a qualche concorso ( l'ho fatto ma altri me li perdo per strada).<br />
La nostra Nazione, il mondo occidentale in un modo o in un altro è pieno di Rupert Pupkin. Disperati convinti di aver talento e di esser castrati da una vita ingiusta, uomini in preda a lucidissime follie, megalomani coll'ego corto.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-svNEWRawEeM/WbpLSxrGxjI/AAAAAAAAAtQ/3X9a7xlvS3QuAMZNG9M3cWrcrbXpmftkgCLcBGAs/s1600/re%2Bper%2Buna%2Bnotte-rupert.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="166" data-original-width="304" src="https://1.bp.blogspot.com/-svNEWRawEeM/WbpLSxrGxjI/AAAAAAAAAtQ/3X9a7xlvS3QuAMZNG9M3cWrcrbXpmftkgCLcBGAs/s1600/re%2Bper%2Buna%2Bnotte-rupert.jpeg" /></a></div>
Tutti abbiamo un e- book auto pubblicato e venerato da altri disperati nelle stesse condizioni, ognuno di noi ha ben in chiaro che è meglio morire accompagnati dall'illusione di una possibile gloria, piuttosto che perire nel grigiore di aver a che fare con junior manager in qualche oscura azienda di vendite. San Rupert queste cose le sa e ci accompagna in tutta la nostra vita.<br />
Culicchia, Culicchia.. Ho appreso con stupore che ha scritto 24 libri, io ero fermo a "Tutti giù per terra", e più precisamente al film. Bel film.<br />
Questo per dire come la disattenzione che , in buona fede, abbiamo per alcuni scrittori ci faccia perdere invece delle cose assai gradevoli.<br />
Dopo la lettura di questo ottimo romanzo, ho intenzione di rileggere altre opere dello scrittore torinese .<br />
Perché riesce a mantenere un sano e giusto equilibrio tra l'assurdità della vicenda, la satira dell'ambiente letterario e una sottile e profonda malinconia, tristezza, pietà e robusta compassione per i suoi due memorabili personaggi: Bruno Bruni e Selvaggia<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-0A2ti5CyTGw/WbpM7iJYwLI/AAAAAAAAAtc/t0uJ0a7WF04J8gOW6eG5JYREFKrsijfRQCLcBGAs/s1600/nanni%2Bmoretti%2B16.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="184" data-original-width="274" src="https://2.bp.blogspot.com/-0A2ti5CyTGw/WbpM7iJYwLI/AAAAAAAAAtc/t0uJ0a7WF04J8gOW6eG5JYREFKrsijfRQCLcBGAs/s1600/nanni%2Bmoretti%2B16.jpeg" /></a></div>
Bruno Bruni ha pubblicato dei lavori pochissimo venduti e letti, ha un agente che non lo sfancula solo perché è un suo ex compagno dell'asilo, campa facendo il traduttore per dodici euro lordi a pagina, per di più povero deve tradurre un romanzo cyberpunk di Bruce Sterling e non sa come andare avanti nel lavoro. Odia profondamente Giuseppe Culicchia, lo disprezza totalmente, invidia e fa del sarcasmo su tutti gli altri, vorrebbe essere un Barrico e infatti è un ex studente della Holden<br />
Lui, come tutti noi poveri coglioni senza gloria, ha la fissa di scrivere il Grande Romanzo Italiano, ma non va oltre a tre pagine scarsissime. Sta con una donna , la quale è convinta di aver anche ella un certo potenziale artistico. Dopo averle provate di tutte, decide di copiare Cindy Sherman e di darsi alla fotografia artistica/impegnata. Più che altro si fa degli imbarazzanti selfie.<br />
Per campare lavora in un locale notturno facendo la pole dance.<br />
La svolta avviene quando Bruno capisce di assomigliare tantissimo a Nanni Moretti. Egli è anche un buon imitatore e facendo la voce di Moretti, par proprio lui!<br />
Così, ecco l'idea: girare le province italiane, colla scusa di far un sopralluogo del prossimo film, scroccando pranzi e camere d'albergo , aiutati in questo da sindaci euforici per la scelta del loro paese e intenzionati a somministrare al povero Moretti ed assistente, le loro opere sulla storia locale e pretendendo quantomeno una piccolissima apparizione nella pellicola, chiedete a Dario Nardella, fiunziona!<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-q45VZ04Ep2o/WbpPtZtubkI/AAAAAAAAAto/1koIFcLzjaANhhB2MvLFDUCAp_ot1kTDQCLcBGAs/s1600/essere%2Bnanni%2Bmoretti.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="274" data-original-width="184" src="https://2.bp.blogspot.com/-q45VZ04Ep2o/WbpPtZtubkI/AAAAAAAAAto/1koIFcLzjaANhhB2MvLFDUCAp_ot1kTDQCLcBGAs/s1600/essere%2Bnanni%2Bmoretti.jpeg" /></a></div>
Il romanzo conquista il lettore per la sua apparente leggerezza, per la satira a tutto tondo sul mondo dell'editoria che non diventa mai rancore manifesto o palese "strizzatina" d'occhi ai colleghi, si evita in poche parole l'effetto Luca e Paolo, e solo per questo gloria al sciur Giuseppe. Si riflette anche sul mestiere dello scrittore, sull'illusione non smascherata o colla paura di smascherarla tipica di moltissimi che pretendono di lasciar traccia di sé in questo ambiente. Sopratutto è la descrizione e rappresentazione di due vite tanto sgangherate, quanto commoventi, due eroi dei nostri tempi, tanto vittime quanto carnefici delle loro miserie e sconfitte, ma anche pieni di forza, indomabili a modo loro.<br />
Oltretutto per gli appassionati, per me definirmi appassionato è davvero pochissimo, di Nanni Moretti un buon libro con preziose citazioni. E non le solite!babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-1943248997800554232017-05-04T01:16:00.000-07:002017-05-04T01:16:24.051-07:00Uscita per l'inferno di Stephen KingNon è stato il primo libro che ho letto di King, in un altro post parleremo di quella scoperta così profonda, importante, fondamentale, per me come lettore.<br />
Ho deciso, invece, di parlare di codesto libro, per un motivo: è un'opera di crudo realismo, pessimismo feroce, eppure dotata anche di una malinconia e pietà per i suoi personaggi, come solo uno scrittore vero è in grado di fare.<br />
Fa parte di quei libri scritti col pseudonimo di Richard Bachman, opere che mostrano un lato diverso del famoso autore di best seller, legato al mistero, al soprannaturale, ma che in realtà portano all'estremo un discorso interno anche alle opere più di genere di King<br />
L'attenzione nei confronti della classe media, o piccolo borghese, è evidente in tutte le sue storie, quasi fosse uno Spielberg della letteratura; ma mentre il celebre regista enfatizza i lati positivi, la forza dell'uomo e dell'umanità, King mostra i lati oscuri, la solitudine, il male che avanza.<br />
Roadworks, questo è il titolo originale del libro, è un horror in fin dei conti: l'orrore di dover vivere quando la vita non va, quando si perde un pezzo alla volta : la casa, il lavoro, i legami più profondi.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-77a1KrR77RE/WQrZSn85vDI/AAAAAAAAAkw/0C4y9-o7FMkAboBG_imlMcfM4N_wNg5mQCLcB/s1600/uscita%2Bper%2Bl%2527inferno.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-77a1KrR77RE/WQrZSn85vDI/AAAAAAAAAkw/0C4y9-o7FMkAboBG_imlMcfM4N_wNg5mQCLcB/s1600/uscita%2Bper%2Bl%2527inferno.jpeg" /></a></div>
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La storia della crisi di un uomo, già colpito duramente per la morte del figliolo, in un contesto di crisi sociale e politica della nazione americana. George è un tipo qualunque. Uno di quelli che possono essere vostri vicini al ristorante, col quale scambiare due chiacchiere durante un lungo viaggio in treno. Uno di quelli, per cui si è solito dire: è un uomo normale. Termine che vuol dire tutto, ma anche niente.<br />
Un giorno il municipio decide di costruire uno svincolo autostradale. Questo significa perder la casa e il lavoro, per George è il colpo di grazia. Piano piano in lui nasce e cresce una rabbia sorda, che lo conduce a inesorabile autodistruzione.<br />
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Romanzo poco citato anche dai fans di King, questo libro, per me, è tra le sue opere migliori. Personaggi che superano ogni stereotipo letterario, per diventare persone reali. Così umane, fragili, destinati a farsi male per inerzia, per incapacità di reagire. Ora, nonostante life coach e affini, la maggioranza di noi vive in queste condizioni. E cosa succede? O arriva qualcuno ad aiutarci, oppure non faremo altro che vivere a metà e male, come George, in modo evidente, ma in realtà come tutti i personaggi di questo magnifico lavoro. Persi nel lavoro, negli affari, nell'apatia, nel ricordo di anni felici, nel tentativo di rifarsi una vita e non sapersi staccare del tutto, da quella che vorremmo lasciarci alle spalle. Non si salva nemmeno la giovane libera e indipendente, che vede gente e fa cose, perché quella, per quanto ricca di luci e occasioni, è solo un'altra strada verso la sconfitta .<br />
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Romanzo amarissimo, duro senza voler per forza essere crudele o cinico, anzi: King prende per mano il lettore e lo porta a toccare da vicino la vita di George. Perché sia facile, o perlomeno possibile, aver pietà e compassione per lui.<br />
Consiglio la lettura a chi non ha mai letto King, perché non leggo roba horror, ai suoi fans più giovani, a tutti quelli che, semplicemente, vogliano leggere un bellissimo ronanzo.babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-37667563378402929422017-03-29T05:03:00.000-07:002017-03-29T05:03:15.412-07:00Il Giardino dei musi eterni di Bruno TognoliniC'è un confine molto sottile tra romanzo per l'infanzia e letteratura per un pubblico adulto. Spesso trattiamo sia i grandi che i piccini, come gente sempliciotta, la quale dovrebbe accontentarsi di storie leggere, di puro svago e intrattenimento ( a sua volta caricato verso il ribasso) che fa male pensare!<br />
Invece un libro rivolto anche a un pubblico di bambini o ragazzini, può affrontare temi terribili come la morte, l'abbandono, il distacco che prima o poi tocca a tutti, perché le persone o gli animali che amiamo non ci saranno sempre.<br />
Qui arriva la letteratura. Io non credo che cinema e letteratura debbano per forza essere fedeli alla realtà. O meglio: essa è il punto di partenza, ma il dio delle storie mi liberi di quelli che dicono: " ah, che robetta buonista e consolatoria, nella vita vera.." Cosa? Sei davvero certo che esista una "vita vera", o siano solo le tue abitudini, la stanchezza e la rassegnazione a farti parlare in nome dell'universo intero? Però, mettiamo sia così, scrivere è un atto privato che esplode nel pubblico. Per quale motivo, io, non posso prendere la realtà e piegarla al sentimento? Si, rassicuriamo, consoliamo, creiamo illusioni. Perché forse al ragazzino che c'è in noi, il fatto che il suo amato gatto o cane, siano vento nel vento, cito Battisti perchè sta canzone è ottima e vi invito a sentirla mentre leggete la recensione, eterni e inseparabili. Magari, quando toccherà a noi andarcene, sarebbe bello rivederli. Per sempre.<br />
Però il punto non è questo, il punto è: si scrive di morte. Per un pubblico giovane.<br />
Tognolini lo fa benissimo.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Z4q6mv-HGB4/WNuf6Vt-PnI/AAAAAAAAAkA/bg0CpPvnrWMmxXTRD4G8TlR7raFifsMMgCLcB/s1600/giardino%2Bdei%2Bmusi%2Beterni.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-Z4q6mv-HGB4/WNuf6Vt-PnI/AAAAAAAAAkA/bg0CpPvnrWMmxXTRD4G8TlR7raFifsMMgCLcB/s320/giardino%2Bdei%2Bmusi%2Beterni.jpeg" width="216" /></a></div>
Il libro è commovente, toccante, c'è un tentativo esibito di essere il più possibile lirici e poetici, cosa che farà storcere il naso a qualcuno, ma credetemi : questa storia deve diventare una Vostra Storia.<br />
Perchè in tempi di cupo materialismo senza idee di rivoluzione, ma freddo, distaccato, disfattista, le parole di questo libro ci scaldano col calore delle lacrime che versiamo, maledetta pagina 75, ci porta a riflettere su come ogni essere vivente sia fondamentale e importante, lo fa sotto forma di fiaba e di giallo, avvincente dalla prima all'ultima pagina.<br />
In breve : la gatta Ginger si risveglia nel Giardino dei Musi Eterni, un cimitero per animali. Dopo l'iniziale confusione stringe amicizia con gli altri animali . In particolare il pastore maremmano Orson. La gatta ben presto si trova coinvolta in una strana storia, alcuni Animan, così si chiamano i nostri animali dopo la morte, stanno scomparendo misteriosamente.<br />
Dove son finiti? Che succede?<br />
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Così mentre la trama si infittisce sempre più, le pagine si riempiono e palpitano di sentimenti nobili, valori da non perdere: amicizia, amore, fedeltà.<br />
Inutile dire che chi ha un animale a casa, anche un marito va bene, sa quanto ci affezioniamo ad essi e viceversa. Conosciamo benissimo, anche senza averlo provato, il dolore fortissimo che proviamo o proveremo quando loro ci lasceranno, perché essi ci sono sempre stati, ci hanno tenuto compagnia, rallegrato e nei momenti di solitudine, son stati preziosi.<br />
Come animali, coi loro pregi, Questo libro meraviglioso è dedicato a loro e a tutti noi ; che ogni tanto ci par di veder o sentire nel vento, qualcosa di famigliare, qualcosa che ci faceva ridere e tremare il sangue nelle vene.babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-35636964288208852112017-02-21T03:30:00.000-08:002017-02-21T03:30:30.943-08:00La Storia Infinita di Michael EndeMichael Ende, è figlio di un pittore/gallerista, che durante gli anni del nazismo fini sotto la repressione politica. Il giovane riuscì per un pelo a non esser arruolato nella gioventù hitleriana, ma non potette evitare l'arruolamento, a guerra già persa, per la difesa della sua nazione da parte dell'offensiva liberatrice. In quel contesto, dopo un solo giorno di addestramento, vide perire tre suoi amici. Così disertò.<br />
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I rapporti coi suoi genitori sono all'insegna di un conflitto amore/ odio. La loro separazione non aiuta certo lo spirito d'armonia famigliare. Michael riuscirà a salvare la madre dal suicidio, spingendola a far pittura.</div>
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Crescendo lavora per il teatro, ma non ottiene grossi riconoscimenti. Invece ha maggior fortuna con la scrittura, in particolare con due romanzi: Momo e La Storia Infinita.</div>
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Alla base dei suoi scritti vi è il potere salvifico della fantasia, e sul fronte opposto: un nichilismo assoluto che minaccia l'esistenza umana, ora attraverso un'economia rapace e una tecnologia disumana, ora attraverso l'abbandono di ogni resistenza al vuoto di tempi avidi e aridi.</div>
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Si è sposata a Genzano e ha vissuto, fino alla morte della prima moglie, in Italia. </div>
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"La Storia Infinita" ha avuto una lunga lavorazione, che è andata ben oltre il tempo previsto, perché lo scrittore aveva idee precisissime in merito. Così da romanzo di 100 pagine, si è allargato, modificato nella stampa ( l'uso del verde per la parte in Fantàsia e quello rosso per descrivere la vita quotidiana) illustrazioni e altro.</div>
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Questo romanzo è la sua opera più famosa: vuoi anche per il celebre film, pietra miliare del genere fantastico e grosso successo commerciale, pellicola detestata dallo scrittore e forse anche a ragione, ma che - a mio avviso- tanto ha aiutato il libro a rivivere una seconda e splendida giovinezza (non nel senso di inno fascista ma di età) ci sono state anche versioni teatrali e televisive.</div>
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Rimane uno dei romanzi per ragazzi più letti e amati, da uomini e donne di mezza età e oltre. Forse ignorato dai bambini di oggi, ma possiamo sempre legarli al loro bel lettino e costringerli ad ascoltarci mentre ci emozioniamo per le epiche battaglie di Atreiu </div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-dXs-YzGQWEk/WKbWHikuKII/AAAAAAAAAiQ/d5ZDXgT72HY-1lP31XGdo3d7Y1vHUqaOwCLcB/s1600/StoriaInfinita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-dXs-YzGQWEk/WKbWHikuKII/AAAAAAAAAiQ/d5ZDXgT72HY-1lP31XGdo3d7Y1vHUqaOwCLcB/s320/StoriaInfinita.jpg" width="209" /></a></div>
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Non conosco uomo o donna che non abbia pianto vedendo il film, per la morte del cavallo di Atreiu, o che abbia desiderato volare cavalcando il Drago della Fortuna: Falcor, anzi no... Uno lo conosco: IO</div>
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Sì, già da bambino ero un radical chic gne gne, morettiano.</div>
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In ogni caso, il film ci piacque a tutti. Io, stesso, per nulla portato all'irritante nostalgismo della mia generazione, penso che la pellicola sia una delle poche cose ancora in grado di emozionare, oggettivamente, e avvincere, come se avessimo davvero otto anni o giù di lì</div>
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Ai tempi, non mi feci certo scappare l'occasione di prender subito il libro. Fu in quel modo che scoprì la differenza essenziale tra trasposizione cinematografica e opera letteraria.</div>
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Il romanzo è forse tra le opere più complesse, carica di simbolismi, metafore, amarezza e maraviglia, mai scritte, sopratutto se pensiamo che sia rivolta a un pubblico "infantile", o perlomeno molto giovane.</div>
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Bastiano Baldassarre Bucci, è un bimbo orfano di madre, che vive un rapporto pressoché nullo col padre, uomo assente, chiuso nel suo dolore. Un giorno nella libreria del signor Coriandoli, sottrae un libro: La Storia Infinita. </div>
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Bastiano si nasconde nella soffitta della scuola e comincia a leggere.</div>
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La sua vita cambierò radicalmente, in particolare quando entrando nel mondo morente di Fantàsia e salvando l'Imperatrice Bambina, si trasformerà , da ragazzino pingue e debole, in uno splendido guerriero, dando sfogo alla sua illimitata fantasia, ma diventando anche arrogante, pericoloso, e rischiando di perdersi del tutto.</div>
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Questa è la parte del romanzo che preferisco, perché pone domande e riflessioni interessanti: non basta la fantasia, o il suo potere, ma essa per funzionare bene, deve interagire col mondo reale.</div>
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Certo la parte di purissima immaginazione è la base di tutta l'opera, piena di esseri tanto fantastici, quanto umanissimi nei loro caratteri, sia nel bene che nel male.</div>
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Non manca il richiamo all'amicizia, l'importanza di fidarsi dei consigli degli amici, ma c'è anche una sottile e diffusa amarezza nelle parti che riguarda Bastiano, sia quando è nel mondo reale e sopratutto quando sbrocca in quel di Fantàsia, che rende il libro qualcosa di unico</div>
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Una lettura che pur fatta in un'età matura, non toglie nulla alla bellezza autentica di codesto indimenticabile classico</div>
babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-12604438713088490002017-02-20T00:51:00.001-08:002017-02-20T00:51:52.530-08:00LE STREGHE di ROALD DAHLMi par di aver notato che i libri per l'infanzia e la pre adolescenza, nascondino, dietro a immagini fantastiche o di rappresentazione della vita reale dei piccoli, non tanto messaggi rassicuranti, o di svago infantile, ma che essi siano delle specie di guide per la sopravvivenza futura, dove : malattia, morte, sofferenze, certamente non mancheranno.<br />
Ecco i libri per l'infanzia preparano i piccoli a famigliarizzare con la Morte. Almeno certi classici che ho avuto modo di rileggere o leggere per la prima volta. Quando non sono impegnati a descrivere i mille modi in cui si possa morire, o ammalare, si legge tra le righe una sottile accusa al mondo degli adulti, a come , spesso ineluttabilmente, si perda quel senso del magnifico, per abbandonarsi all'utilità del pratico. Non c'è nulla di male, nel fatto di crescere con maggior pragmatismo e badare alle cose importanti per la società, va benissimo. Per questo i libri per i piccini hanno una doppia malinconia: vivi e lasci allo stesso tempo l'età in cui tutto è possibile, le amicizie sembrano eterne, e il mondo degli adulti è distante: temuto, rispettato, ma senza vera attrattiva<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-wHO712PIt54/WKqqQigMVwI/AAAAAAAAAig/JYn1hkJp9GUqFKNNLSnXYzjTViX-rakKQCLcB/s1600/le%2Bstreghe.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-wHO712PIt54/WKqqQigMVwI/AAAAAAAAAig/JYn1hkJp9GUqFKNNLSnXYzjTViX-rakKQCLcB/s1600/le%2Bstreghe.jpeg" /></a></div>
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Questo delizioso libro ha tutte le caratteristiche del libro per l'infanzia: una storia piena di magia, avventura, umorismo, ma dietro tutto ciò si parla di paura, dolore, morte. Il protagonista è un giovane bambino rimasto orfano dei genitori, periti in un incidente d'auto. Costui cresce in compagnia della nonna, persona assai brillante e gran fumatrice di sigari<br />
Ella mette in allarme il nipote dalle streghe, le quali dietro a un'immagine di donne normali, nascondono creature maligne le quali hanno un solo scopo nella vita: eliminare i bambini. Esse infatti trovano i piccoli esseri ripugnanti e dal pessimo odore.<br />
Il piccolo protagonista riesce a scappare a una di esse, però sfortuna vuole che con la nonna si ritrovi in un albergo inglese, nel quale le streghe stanno preparando il loro incontro annuale colla Strega Suprema. Non sarà facile salvarsi, e per farlo si dovrà pagare un prezzo assai alto.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-doBLCZMDeDc/WKqsOdxgxoI/AAAAAAAAAis/HFLJhcp5m_E1lt_tl2jWqb0Z2lCDHMoVQCLcB/s1600/Roald_Dahl.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-doBLCZMDeDc/WKqsOdxgxoI/AAAAAAAAAis/HFLJhcp5m_E1lt_tl2jWqb0Z2lCDHMoVQCLcB/s1600/Roald_Dahl.jpg" /></a></div>
Roald Dahl, scrive un libro che ha del meraviglioso, poiché dietro uno stile semplice, diretto, pieno di verve e annotazioni ironiche, nasconde una grandissima amarezza. Quella che fa parte della nostra vita, dove non è detto che vi siano per forza finale positivi o negativi in modo così chiaro e netto<br />
Ogni passaggio ci segna, e noi siamo destinati, durante la nostra vita a cambiare. Combattendo le nostre paure, le avversità, che non ci lasciano quasi mai indenni.<br />
In poche frasi, con un piccolo scambio di dialoghi, Dahl cambia radicalmente l'atmosfera carica di possanza e maraviglia, per gettarci in momenti di sconforto o malinconia: la sorte di Bruno dopo la sua trasformazione in topo, il dialogo tra il protagonista- trasformato anche lui in roditore- e la nonna su quanto tempo vivano i topi, questi sono alcuni esempi.<br />
Non vuol dire, però, che la vita alla fine sia solo dolore e sofferenza, anzi il messaggio finale è proprio il contrario: vale la pena vivere fino in fondo <i>nonostante</i> le cose negative e le perdite di vite care. Avere un obiettivo importante e una persona, almeno una, che ci voglia bene e ci aiuti a portare a termine, concretizzare, la nostra missione, può sostenerci nei momenti di dolore e sconforto.<br />
Un piccolo, ma assai importante libro, il quale, come tutta la narrativa per l'infanzia, parla ai bambini, ma si rivolge a noi adulti.babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-10762633420977759072017-02-17T02:26:00.000-08:002017-02-17T02:26:18.807-08:00I RAGAZZI DELLA VIA PAAL di Ferenc MòlnarDa bambini, quasi tutti noi, abbiamo giocato alla guerra. O ricevuto armi giocattolo in regalo. Solo negli ultimi trenta anni, o poco più, in parte si è messo in discussione questo tipo di doni. Fatto sta i bambini in un modo o in un altro sono portati a far bande, a inventare avventure belliche, almeno fino a quelli della mia generazione<br />
I bambocci cazzola attuali li conosco troppo poco, forse dirottano l'aggressività tipicamente maschile verso altro tipo di gioco, comunque sempre molto legato "alla lotta". "alla guerra"<br />
Non so da cosa derivi tutto questo, forse è un ricordo antichissimo e comune, legato agli albori del genere umano, quando gli uomini riunitosi in gruppo andavano a caccia, o far razzie. Forse è la predisposizione all'agire, al dinamismo, alla fisicità e concretezza di ogni atto, che spinge i bimbi a far questo tipo di gioco. Spesso è dovuto ai genitori, i quali hanno il dovere di educare i figlioli, ognuno sceglie il metodo che ritiene più giusto.<br />
Comunque se i bambini non avessero mai giocato alla guerra, non avremmo avuto un grande romanzo, in apparenza per piccini picciò, ma in realtà indirizzato agli adulti.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-v4aZrefyE_o/WKbIZX8AUII/AAAAAAAAAh8/KYT5mSmrRMQSLAnnfX0Il6h-Bs46p4_RQCLcB/s1600/ragazzi%2Bvia%2Bpaal.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-v4aZrefyE_o/WKbIZX8AUII/AAAAAAAAAh8/KYT5mSmrRMQSLAnnfX0Il6h-Bs46p4_RQCLcB/s1600/ragazzi%2Bvia%2Bpaal.jpeg" /></a></div>
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Ho letto il libro anni e anni fa, ero ancora un bambino, mi aveva conquistato per l'idea di "azione": la guerra tra bande, l'organizzazione di esse, l'assalto al "fortino", sopratutto la figura del piccolo eroe : Nemecsek. Visto che sono sempre stato malaticcio, che un bimbo nelle mie condizioni, facesse cose splendide per gli altri, nonostante il prezzo finale, ecco mi riempiva di gioia e forza. Almeno questo è il ricordo che ho inventato or ora, per allungare un po' il brodo. Va che è una bellissima tecnica usata da moltissimi scrittori, quando gli chiedono di parlare della loro infanzia.<br />
Tornando al libro, quello che mi ha di nuovo colpito è una certa modernità nella scrittura. Mòlnar mette su pagina dei ragazzini/ bambini più o meno reali. Non sono buoni o vittime degli eventi, ma riproducono in piccolo e nel gioco, il mondo dei grandi e le tante tragedie future ( due guerre mondiali e fascismi vari) come se fosse naturale pensare e metter in scena la guerra.<br />
Elemento che si scatena per un torto che alcuni ragazzi fanno a uno di loro, gli portano via delle palline col quale si sollazzava, per cui vi è anche il tema dell'appartenenza, della difesa di uno che fa parte della nostra banda, ma sopratutto l'idea profonda e forte, assai commovente e non compresa dalla donzelle di tutto il mondo, dell'amicizia virile.<br />
Non è legata al parlarsi per ore dei nostri problemi, non è l'analisi di un fatto che da piccolo diventa universale perché " cosa avrà voluto dire" , ma è legata al tempo fisico passato insieme. A piccoli gesti, al gioco che nei bambini è vita e assoluta serietà. Certo abbiamo il problema che non sappiamo nulla dei nostri amici, peggio non domandiamo, e che la natura seria e profonda del gioco condiziona tutta la nostra vita, per cui una vera maturità forse non arriva mai.<br />
L'apoteosi è la mia generazione, d'altronde da tipi che reputano Goonies, un capolavoro, che ci dobbiamo aspettare?<br />
Eppure, pur coi suoi limiti, l'amicizia virile non è quella cosa cretina e superficiale che molte pensano sia. Lo si vede nel bellissimo finale: quando tutti vanno a render omaggio al piccolo combattente. Ci sono gli amici di sempre, ma anche i bambini contro cui ha combattuto e quelli che , per una incomprensione, l'avevano allontanato dalla Società dello Stucco.<br />
Sono commossi, versano lacrime, e questo noi uomini dovremmo mantenerlo per tutta la vita. La cultura machista dell'uomo che non deve chiedere mai o reprimere i propri sentimenti, per salvaguardare quel falso mito della virilità, combina più casini e cazzate che non piangere quando siamo tristi o commossi. Le lacrime di questi bambini, visto che per tutto il romanzo si sforzano di essere soldati coraggiosi ed efficienti, è quanto di più commovente, toccante e meraviglioso sia mai stato scritto in un libro per l'infanzia.<br />
Un'opera che celebra l'età d'oro dell'immaginazione e del coraggio assoluto, dove fatti piccoli e insignificanti valgono l'onore e il rispetto, tempi in cui tutto è fondamentale, importante. E che si conclude, spiegando ai bambini che la vita è fatta anche di cose negative, di malinconie che scavano dentro il cuore, di lotte che si sgonfiano e scompaiono sotto la disillusione dell'età adulta.<br />
Due mondi, quello dei bambini e degli adulti, che non si incontrano quasi mai- in questo libro i personaggi dei grandi sono puramente funzionali alla trama, non hanno un vero ruolo educativo e non aiutano i ragazzini a maturare o scoprire qualcosa di fondamentale per la loro vita futura- se non nell'ideologia della guerra. Perché Mòlnar, dopotutto ha scritto proprio questo: un romanzo assolutamente anti militarista, anzi meglio ancora: un romanzo pacifista che mostra l'insensatezza delle guerre, quelle vere fatte dagli adulti. Sacrificare migliaia di vite per una patria o ideale che poi mutano e lasciano soli i pochi sopravvissuti.<br />
Ecco, rileggendo diversi libri per l'infanzia di inizio 900, e anche quelli di quaranta anni fa, balza all'occhio quanto, questo tipo di narrativa, fosse avanti e profonda: in questi romanzi si parla di vita, amore, ma anche morte e dolore. Senza addolcire nulla. Oggi quelli anti retorici e trattenuti, non amerebbero che si spendano dieci pagine per descrivere l'agonia di un bimbo, il povero Cipì volerebbe in cieli azzurri senza conoscere la fine amarissima della sua amica Margherita ( quanto ho pianto, dannato Cipì!) non che la violenza o morte sia assente, ma forse è un po' filtrata, una parte di uno show. Non so, è una mia idea anche molto vaga, però mi par di aver visto in giro pochissimi libri di formazione per bambini.<br />
Se così non fosse chiedo venia.<br />
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Questo libro, però, lo leggerei ai miei figlioli. C'è tanta azione e dei messaggi educativi davvero importanti. Anzi, fatevi un bel regalo: rileggetelobabordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-42245715852828861332017-02-15T01:56:00.001-08:002017-02-15T01:56:55.836-08:00CUORE di EDMONDO DE AMICISProbabilmente è il libro più odiato, deriso, dalle masse di lettori acuti e poco avvezzi a sollazzarsi con smancerie retoriche e paternalismi d'accatto. Superato, forse, solo dai Promessi Sposi, al quale non si perdona il bigottismo. Eppure, codesto libro, coi suoi 130 anni o giù di l^, rimane ancora un piccolo, grande classico, della letteratura infantile, a livello mondiale direi.<br />
Oltre alle infinite trasposizioni cinematografiche, a una serie animata giapponese e le tante parodie, segno che in un modo o nell'altro fa parte dell'immaginario collettivo e ognuno di noi ne porta memoria e traccia con sé. Certo non possiamo negare che ecceda in una retorica patriottica assai pesante, ma è migliore a quella attuale fatta di nazionali di calcio e marò.<br />
"Cuore" è un libro di formazione, educativo, indirizzato ai bambini / ragazzini, per cui ogni cosa viene semplificata, ma non banalizzata, basta saper leggere tra le righe e noterete appunti sulle classi meno abbienti assai forti.<br />
L'unità d'Italia ha lasciato fuori i poveri, come l'erbivendola ad esempio o altre famiglie di operai, muratori.<br />
De Amicis è figlio dell'alta borghesia, uno che si è potuto permettere certi studi, e una carriera militare che lo vide partecipare anche alla battaglia di Custoza. Cominciò la sua carriera di scrittore, come giornalista militare. In seguito si dedicò alla scrittura di finzione. " Cuore" è il suo romanzo più popolare, pieno di nazionalismo e spunti educativi, fu ostacolato e criticato aspramente dai cattolici del tempo, poiché non c'è mai una piccola menzione a Dio e alla religione, se non in una frase della madre del protagonista, ma di nessuna rilevanza.<br />
Nel 1896, lo scrittore si appassiona alle idee socialiste, diventa amico di Filippo Turati e collabora con diverse testate di propaganda per questa ideologia politica. Lascia alle spalle il patriottismo spiccio di "Cuore" e si dedica a questioni di classe.<br />
La vita privata dello scrittore, purtroppo, è segnata da una gravissima crisi matrimoniale e dal suicidio di un suo figliolo, ne ha due.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-XS7-_niVBVw/WKQgc89X-OI/AAAAAAAAAhs/Ig8QYqgezhgCnRQXBZvTPqegNdH_cw3IwCLcB/s1600/cuore.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-XS7-_niVBVw/WKQgc89X-OI/AAAAAAAAAhs/Ig8QYqgezhgCnRQXBZvTPqegNdH_cw3IwCLcB/s1600/cuore.jpeg" /></a></div>
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L'opera è strutturata come una serie di episodi, quasi mai legati tra di loro, segnati sul diario di un alunno: Enrico. Il quale scopre il mondo attraverso la vita dei suoi compagni, del maestro, delle altre famiglie.Nel romanzo ogni classe sociale viene rappresentata, e si nota che allo scrittore interessa la collaborazione, condivisione, tra esseri umani, i quali per caso sono capitati in famiglie più o meno economicamente fortunate. A intervallare le annotazioni del piccolo Enrico, ci sono le raccomandazioni del padre e della madre, didascaliche e retoriche, ma la loro funzione educativa non poteva esser descritta con altro linguaggio; e i racconti dedicati ai piccoli eroi della "giovane italia", come Il Piccolo Scrivano Fiorentino, Dagli Appennini alle Ande, Il Tamburello Sardo e così via.<br />
Racconti che spesso finiscono male, strazianti e commoventi.<br />
Si, cari miei, lo scrittore gioca sporco e fa ricatti morali a destra e mancina, ma è più che lecito farlo, in quanto codesto libro punta tutto sulla forza dirompente dei sentimenti, del melodramma, della commozione popolare, ma è decisamente ben scritto<br />
La sua forma di diario per me è l'idea giusta che rende il libro ancora oggi, un classico da leggere e regalare ai piccini picciò, vista la penuria di romanzi formativi per costoro.<br />
Nella semplicità del linguaggio e degli esempi, credo, si possa donare ai figlioli stimoli per pensare al loro rapporto con gli altri. Ogni classe ha il suo Derossi, Garrone e persino Franti. Per cui, tolti i richiami più pesanti al nazionalismo italico, credo possa rivelarsi assai utile come momento di riflessione sul cameratismo studentesco, il rapporto con gli insegnanti e così via.<br />
Pur con tutti i limiti che uno vorrebbe trovargli, il romanzo ci ha donato personaggi intramontabili e leggendari: dal maestro Perboni, a Garrone - il gigante difensore dei più deboli, e così via.<br />
Elemento particolare, a mio avviso, è che il protagonista del romanzo non spicchi per elementi positivi o particolari. Eco ci vedeva la mediocrità che sarebbe sfociata nel fascismo, oggettivamente sbagliava, suggestionato- come molti intellettuali, forse per un certo senso di colpa o di liberazione dall'educazione famigliare- dalla figura di Franti, il quale non è un ribelle che combatte contro il sistema, ma semplicemente un prepotente, manesco, non proprio coraggioso- ha paura di Garrone perché più grande e grosso di lui- sicché mi par più fascista costui. In ogni caso, lasciamo stare la polemica col buon Eco, ritorniamo al romanzo: è un'opera che piacerebbe a Spielberg, perché parla di gente media, o di bassa estrazione che fanno cose grandi per amore degli altri o di un'idea. Enrico è proprio uno dei tanti eroi spielberghiani, all'apparenza modesto e di poco peso, ma attento osservatore del mondo che lo circonda, che guarda ora stupito, ora colpito. Un bambino come tanti: non troppo studioso, non sempre buono o nel giusto. Questa cosa mi piace molto.<br />
"Cuore" è un libro che , esattamente come il meraviglioso cinema di Matarazzo, non ha mezze misure, si perde nel ridicolo e nel ridondante, ma per eccessivo amore e partecipazione emotiva nei confronti dei fatti e personaggi narrati. In un mondo dove tutti fanno i fichi radical-cinic, dove la forza del sentimento è sottomessa a un razionalismo fatalista e tedioso, ben venga "Cuore"<br />
Sopratutto una lettura certamente critica nei confronti di molti suoi elementi, ma ancora capace di certe emozioni basilari, elementari, per cullare il bambino in noi.<br />
Buona lettura!<br />
<br />babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-60339794526670478872017-01-19T03:57:00.000-08:002017-01-19T03:57:17.176-08:00La principessa sposa di William GoldmanVi sono autentici capolavori che rispettano fino all'ultimo le regole del genere. Quanti stupendi libri di avventure in terre lontane, eroici guerrieri, principesse in pericolo! La favola e la sua versione per marines, cioè il fantasy, ci aiutano a comprendere molti grandi temi: l'amore, il coraggio, quali medicinali prender dallo spacciatore di fiducia della palestra per aver il fisico di Conan, ma il carattere di Fantozzi.<br />
Dai, più o meno queste sono le basi.<br />
Non solo, codesti libri, sono assolutamente legati all'infanzia. Perché, io questo non me lo so spiegare- come direbbe il mio punto di riferimento filosofico: Tiziano Ferro- , quando sei piccolo succede che la mamma, il nonno, una baby sitter, Pennywise, ti leggano un libro. Per vari motivi: sei malato, accompagnarti decentemente verso il sonno. Queste cose. Crescendo pare invece che sia dannoso leggere a una moglie malata, un marito stanco, un padre che la vecchiaia rende infante, un libro. Non c'è nemmeno bisogno di questo, basterebbe coltivar il piacere di leggere per qualcuno che amiamo. Anche se abbiamo superato da un pezzo l'età delle elementari.<br />
Comunque, quei momenti ce li ricordiamo per tutta la vita. Magari crescendo diventiamo degli adulti che orgasmano se li chiamano junior manager, vestiti per uccidere l'eleganza dei vestiti con visi tirati che manco una striscia di cocaina, pieni di soldi e con pochissima vita. O forse nemmeno un vestito elegante e i soldi, solo fallimenti e sconfitte che nemmeno ci facciamo caso, a parte quando caschiamo per terra dopo l'ennesimo " ultimo bicchiere"<br />
La vita sa essere ingiusta, noi dovremmo trovare qualcosa per renderla più sopportabile.<br />
Cosa credete, è per questo che hanno inventato i libri! Ed è per questo che esistono le fiabe o quelle cose piene di uomini mezzi nudi che fanno cose da uomini mezzi nudi, tutto molto virilmente, ci manca solo gli Abba come colonna sonora, ma questa è altra storia,<br />
Tornando alla lettura del libro, prima di dormire, no. Non è il mio caso. Però quando stavo male, mia madre mi leggeva delle fiabe. Amavo Esopo, ad esempio. Avevo anche un'antologia con diversi racconti scritti da più scrittori, con protagonisti gli animali. Un libro con le favole Disney, uno che parlava dell'amicizia tra un orso e un bimbo o bimba mi par eschimese.<br />
Li ricordo ancora. Per quanto i ricordi possano essere veri e non il ricordo di un ricordo. Questa però è un'altra storia.<br />
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<span style="color: red;">La Principessa Sposa</span>, è un libro che omaggia l'arte di leggere le favole ai nostri figli. Di come si possa, in qualità di lettore, anche cambiare una storia se pensiamo che possa esser "dannosa" per i nostri figlioli. Tratta anche della scoperta di un padre che si è sempre pensato "medio" , quasi infelice perché non ha mai sfiorato nemmeno da lontano, il fantomatico sogno americano. Eppure è un uomo romantico, a suo modo nobile. Non è solo questo, ovviamente!<br />
C'è un discorso sul genere, si smontano i meccanismi, si ironizza sui luoghi comuni. Però, e questo è fondamentale, senza cinismo e cattiveria, ma con amore e partecipazione. Mitigate da ironia, sarcasmo, riflessioni anche taglienti, ma d'altra parte i libri-intelligenti e utili spesso sono anche così.<br />
<b>Goldman</b> inizia parlando di sé, di quanto da piccolo non amasse particolarmente leggere, e di come il libro "<span style="color: red;">La principessa sposa"</span> dello scrittorie di Florin ,Morgenstern gli abbia cambiato la vita. Come esso fosse una catena che lo legasse, con profondo affetto al padre, tanto che lui vorrebbe regalarne una copia al figliolo per il suo compleanno. Così ci descrive la difficoltà per averlo, l'indifferenza del decenne per il regalo, la crisi che vive come padre e marito- per me avendo anche torto- ma sopratutto, scopre che il padre ha saltato molti capitoli e parti di quel romanzo. Che letto interamente è soporifero e tedioso<br />
Così <b>Goldman</b>, decide di riscrivere il libro.<br />
Ed è un libro fantastico, pieno di personaggi avvincenti e memorabili. Dalla protagonista Buttercup, così poco "principessina", all'eroico Westley, e al magnifico Inigo Montoya, straordinario spadaccino che vuol vendicare la morte del padre.<br />
<span style="color: red;">I luoghi, i personaggi, le motivazioni, sono quelle classiche. Cambia il modo di metterle su pagina. Presente è sempre un certo senso dell'umorismo che scardina i passaggi più abusati o tipici del genere, attraverso una ironia al limite dell'irriverenza</span><br />
Compiendo il miracolo letterario di appassionarti per la "fiaba" narrata, divertirti per via dei dialoghi sarcastici o della costruzione ironica dei personaggi, e porre una sottile malinconia per la vita che , al contrario delle favole, non ha quasi mai un happy end. Perché si può vivere tutta una vita parlando male inglese, essendo un uomo insignificante, fare il secondo aiuto di un barbiere e morire sulla poltrona del negozio, senza che i colleghi se ne accorgano, ma anche essere l'uomo che tagliando le parti noiose e inventando happy end per il figlio , gli lascia un prezioso insegnamento: per quanto possano fare schifo le cose, tu puoi scegliere quale parte della tua vita "leggere"<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-O0qMrex-mUI/WICngCv4ncI/AAAAAAAAAf4/IrIJgR1PGx09XRU3tJ7un9GxZGGpJdyUACLcB/s1600/la%2Bprincipessa%2Bsposa.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-O0qMrex-mUI/WICngCv4ncI/AAAAAAAAAf4/IrIJgR1PGx09XRU3tJ7un9GxZGGpJdyUACLcB/s1600/la%2Bprincipessa%2Bsposa.jpeg" /></a></div>
<span style="color: red;"> ps: Si, è il libro da cui è stato tratto il film <b>La storia fantastica</b></span>babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-49690737263886669342017-01-12T02:02:00.000-08:002017-01-12T02:02:32.535-08:00Che mi importa di re cetriolo di Christine NòstlingerPossiamo elaborare le teorie più profonde e progressiste su ogni argomento, spostare in avanti sul terreno sociale l'idea che tutto sia normale una volta che ci facciamo l'abitudine, anche non aver legami profondi con nessuno, in particolare il nucleo famigliare di origine, e stare benissimo soli in un mondo di gente dinamica, che fa gioco di squadra, che lavora in aziende dove tutti sono una famiglia.<br />
Solo che il dinamismo imposto da un'evoluzione di e per il mercato ti porta allo stress di competizione e all'esclusione di ogni collaborazione che non sia legata al qui ed ora, il gioco di squadra non unisce i giocatori e li sprona solo a rubare tempo alle loro vite per arricchire pochi, finito il gioco nessuna squadra, nessuna conoscenza in più. L'azienda come famiglia, penso sia molto lampante, no?Una delle grandi cazzate di questi tempi. Dove la famiglia, come la rivoluzione, la democrazia, la civiltà e la vostra amatissima libertà, sono diventate parole vuote. Senza significato alcuno.<br />
Una sorta di autodeterminazione di rappresentanza, legata all'unicità del singolo massificato legato a un infantile bisogno di soddisfazione permanente, mina dall'interno uno dei pilastri fondamentali delle società passate, presenti, future: la famiglia. Che sia tradizionale, moderna, tutto gira intorno ad essa. I problemi piccoli o grossi che abbiamo, le certezze e i caratteri , tutto parte da lì.<br />
Molti sono i saggi, o i romanzi seri destinati a persone adulte, su questo argomento. Il punto è questo: possiamo scrivere un ottimo romanzo per bambini e pre adolescenti, su questo tema? Come farlo? Non rischiamo di banalizzare il tema?<br />
Questo piccolo, magnifico, entusiasmante libro, ci mostra che tutto dipende dal "chi" e "come" viene affrontato l'argomento.<br />
Cosa narra il libro e come lo fa? Narra le comuni vicissitudini di una classica famiglia austriaca di metà anni 70. Nonno, padre, madre, tre figli.Dove i bimbi sono materia e oggetto dell'autoritarismo paterno, della distanza materna, delle piccole attenzioni del nonno. La famiglia pur vivendo sotto rigide regole imposte dal capofamiglia come se fossero leggi sacre, ci appare subito un luogo disfunzionale e disgregato. Tracce di pedagogia nera, termine tanto caro ad Alice Miller, rancori sopiti e trattenuti, un certo rapporto logoro trasformato in normalità dal vivere quotidiano, sono alla base di questa famiglia. Che poi diventa il modo con cui gli adulti trattano i bambini o i ragazzini. A casa e a scuola: come degli oggetti che devono esser riempiti come tacchini alla cena per il ringraziamento, di idee, valori, regole, da rispettare perché lo vuole il babbo o il professore. Cresceranno cittadini timobondi davanti alle autorità, in pubblico, ma privi di morale nel privato. L'educazione imposta non serve a nulla, se non a vivere in pace come genitori o professori<br />
Questo universo rigido e soffocante viene mosso dall'arrivo di uno strano essere: Il Re Cetriolo. Cacciato da un colpo di stato da parte delle patate, suoi sudditi, il quale in quella famiglia trova un comodo rifugio per elaborare il suo diabolico piano di rivalsa contro i suoi cittadini. Il magico non interviene per sanare la situazione, ma anzi la peggiora. Il padre, un uomo mediocre che aspira al successo, sordo alle richieste affettive degli altri, si lascia conquistare da questo reuccio ridicolo, meschino, che parla un improbabile latino. Anche il figlio minore apprezza il nuovo arrivato. Gli occhi di un innocente vedono solo innocenza. Ma Wolfi, il protagonista e sua sorella maggiore, Martina, non ci cascano e cercano di sbarazzarsi di quell'intruso. In scena viene messa la dinamica del conflitto in seno alla famiglia, in anni in cui una certa libertà delle persone poteva far credere che sarebbe venuta anche l'era del cinghiale bianco, se si fosse voluto. Importante però, non dimentichiamolo, che questi conflitti sociali e personali hanno pur sempre messo in atto una riflessione alta e nobile su argomenti fondamentali.<br />
Così questo libro ci spiega che una buona famiglia è quella dove si discute, si riflette, ci si arrabbia pure, ma nessuno viene escluso. Nessuno è troppo vecchio, troppo giovane, troppo alternativo o troppo donna, per non meritare attenzione. L'autrice non isola la famiglia in un regno a sé stante, ma la collega alla scuola, e alla società (la rivoluzione delle patate è una sorta di inno alla rivoluzione socialista e a una vera democrazia partecipata) perchè i libri per i bimbi o i ragazzini non sono una serie di baggianate insulse, ma spiegano a loro la vita, le relazioni, tante cose.<br />
Anche la morte, come vedremo nella prossima recensione di un altro classico del genere.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-aiRk_b5pUqQ/WHdPWWfRwSI/AAAAAAAAAfA/g0gwEjaROfAIbP3Ug4cpYNPQdTxguPhpgCLcB/s1600/che%2Bmi%2Bimporta%2Bdel%2Bre%2Bcetriolo.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-aiRk_b5pUqQ/WHdPWWfRwSI/AAAAAAAAAfA/g0gwEjaROfAIbP3Ug4cpYNPQdTxguPhpgCLcB/s1600/che%2Bmi%2Bimporta%2Bdel%2Bre%2Bcetriolo.jpeg" /></a></div>
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babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-1662787758282601182016-12-31T06:51:00.000-08:002016-12-31T06:51:00.922-08:00CLASSIFICA 2016Veloce e immediata, perché questo anno mi son mosso in terribile ritardo, ecco a voi la classifica delle mie migliori letture del 2016. Non sono libri usciti codesto anno, ma opere da me lette durante questi meravigliosi 12 mesi, che stanno finendo con un po'm di tosse, raffreddore e managgacrist .<br />
<br />
Non c'è un vero numero uno, ma sono letture preziose e per tutti i gusti<br />
<br />
- Cipì di Mario Lodi<br />
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una favola per i bimbi dove si parla di morte, dolore, vita.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-N0v291Sk_mk/WGfDgFz09zI/AAAAAAAAAeQ/dfOpdv14jVMPbiMCmY6YyC5ijw31h5c9ACLcB/s1600/cipi%25CC%2580.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-N0v291Sk_mk/WGfDgFz09zI/AAAAAAAAAeQ/dfOpdv14jVMPbiMCmY6YyC5ijw31h5c9ACLcB/s1600/cipi%25CC%2580.jpeg" /></a></div>
-Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti<br />
Per quanto Vasco Rossi con la sua canzone dedicata al libro, ci abbia confermato la sua incapacità a comprendere la profondità di questa eccellente opera, il romanzo di Ammaniti è tra i più amari e tragici mai letti in vita mia, con un pre finale da pianger per mesi.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-q_Ljx_ob414/WGfD_ereZ5I/AAAAAAAAAeU/cvxpfrfC2U8HBECCEYp7GTbek3lkvfG4QCLcB/s1600/ti-prendo-e-ti-porto-via.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-q_Ljx_ob414/WGfD_ereZ5I/AAAAAAAAAeU/cvxpfrfC2U8HBECCEYp7GTbek3lkvfG4QCLcB/s320/ti-prendo-e-ti-porto-via.jpg" width="207" /></a></div>
ITALIA di Fabio Massimo Franceschelli<br />
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Opera di rara possanza e maraviglia, apocalittica, profonda e toccante<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-BGryJCOH_ik/WGfEY-IJ2cI/AAAAAAAAAeY/bb0luXDpfNwiZYrSBKeMgG2sMIdW9bAmwCLcB/s1600/italia%2Blibro.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-BGryJCOH_ik/WGfEY-IJ2cI/AAAAAAAAAeY/bb0luXDpfNwiZYrSBKeMgG2sMIdW9bAmwCLcB/s1600/italia%2Blibro.jpeg" /></a></div>
47 gradini al buio di Simone Lega<br />
Nonostante il cognome, un ottimo scrittore per un magnifico gotico radicale e totalitario nel suo raggelante pessimismo cosmico<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-NeH7w4VGuEo/WGfEqXkUAfI/AAAAAAAAAec/7hpJVTe5DE4SNcKPTfHgTvdxvUoHPzolwCLcB/s1600/47%2Bgradini%2Bal%2Bbuio.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-NeH7w4VGuEo/WGfEqXkUAfI/AAAAAAAAAec/7hpJVTe5DE4SNcKPTfHgTvdxvUoHPzolwCLcB/s1600/47%2Bgradini%2Bal%2Bbuio.jpeg" /></a></div>
LA VITA CHE SI AMA- Roberto Vecchioni<br />
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Storie di vita, famiglia, musica: la vita che si ama, appunto<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-aV5adWYEZhQ/WGfE5zh7SpI/AAAAAAAAAeg/ye8pp6_67qEYkF2QExfgf5LSLqJ8nCR9gCLcB/s1600/la%2Bvita%2Bche%2Bsi%2Bama.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-aV5adWYEZhQ/WGfE5zh7SpI/AAAAAAAAAeg/ye8pp6_67qEYkF2QExfgf5LSLqJ8nCR9gCLcB/s1600/la%2Bvita%2Bche%2Bsi%2Bama.jpeg" /></a></div>
l'ISLAM E' UNA MINACCIA- FALSO! di Franco Cardini<br />
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Un ottimo saggio che spiega le ragioni del terrorismo e distrugge con logica e calma le cretinate della Fallaci e co.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-fp0ywvm0WrU/WGfFXUKNFvI/AAAAAAAAAek/l1Eu9a5B1W43Poz94j-tsmDtMUOhz-OKQCLcB/s1600/cardini.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-fp0ywvm0WrU/WGfFXUKNFvI/AAAAAAAAAek/l1Eu9a5B1W43Poz94j-tsmDtMUOhz-OKQCLcB/s1600/cardini.jpeg" /></a></div>
la persecuzione del bambino di alice miller<br />
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Se l'educazione che diamo ai nostri figli sia sbagliata e dannosa per loro? Da leggere e assimilare<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-hXzp8YOWlac/WGfFquRs_ZI/AAAAAAAAAeo/YkwXtffg4FYhB0eSa3zI9Ytq-nuOQwJrgCLcB/s1600/la%2Bpersecuzione%2Bdel%2Bbambino.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-hXzp8YOWlac/WGfFquRs_ZI/AAAAAAAAAeo/YkwXtffg4FYhB0eSa3zI9Ytq-nuOQwJrgCLcB/s1600/la%2Bpersecuzione%2Bdel%2Bbambino.jpeg" /></a></div>
Questi sono più o meno i migliori libri di questo anno! Vi auguro un bellissimo 2017 e tante belle cose!babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-54671975145800385922016-11-22T01:26:00.000-08:002016-11-22T01:26:29.944-08:00CARAMELLE AL GUSTO ARANCIA di VALENTINA ORSINI ( lettera aperta)Carissima Valentina,<br />
tu mi hai chiesto una critica alla tua prima opera, in quanto pensi che la mia opinione sia importante. Che dire? Da una parte, nel cuore profondo e di tenebra di un quarantenne che sta cercando di dar luce e spazio a un bimbo forse troppo trascurato, codesta attenzione genera sentimenti positivi e un po' megalomani: " Ammazza oh, anvedi che ho pure robe da dire interessanti"Stuzzichi per cui la mia vanità, o come dicono quelli che non amano mai prendere dei rischi in prima persona: la presunzione. Sai, avere idee forti, esser convinti di quello che dici e vivi, pur con delle umanissime contraddizioni, oggi è visto come qualcosa di spregevole. Ti diranno che vuoi insegnare a vivere agli altri e altre banalità, tipiche di questi ipocriti tempi. Comunque si, essendo maestro elementare, cazzo ve la insegno la vita eccome! Scherzi a parte, poi si fa largo il Davide più dubbioso e sotto molti aspetti umano: come si fa a criticare un libro? Perché ineluttabilmente, le parole hanno un peso preciso, e un libro non è quasi mai opera distaccata dall'autore, a parte quelli che scrivono stronzate per far soldi a palate e basta. Però non è il tuo caso. Mi rendo conto che posso risultare inopportuno, posso creare forte contrasti e frizioni, in fin dei conti l'altro lo conosciamo bene, ma non benissimo. Per cui ho passato interi giorni a pensare: mo che scrivo? Le critiche che ci sono, visto che colpiscono la radice della tua opera, sono da condividere con l'autrice o forse è meglio stare vaghi? Io avrei pensato alla seconda: rimaniamo vaghi. Col cazzo, mi son risposto dopo due secondi. Perché, come mi ha insegnato il mio padre morale : Nanni Moretti, è giusto essere limpidi e cristallini. Regola che seguo anche nella vita, non ti dirò sempre perché siamo umani e quindi portati anche alle contraddizioni, ma che metto sempre in atto nel rapporto con le persone a cui tengo.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-IJWjZDmCMeI/WDP-mTssdsI/AAAAAAAAAVc/Rtt0qGLKEpMF-CzucPpCFjpjtEZei6H5gCLcB/s1600/caramelle%2Bal%2Bgusto%2Barancia.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-IJWjZDmCMeI/WDP-mTssdsI/AAAAAAAAAVc/Rtt0qGLKEpMF-CzucPpCFjpjtEZei6H5gCLcB/s1600/caramelle%2Bal%2Bgusto%2Barancia.jpeg" /></a></div>
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In questa foto si vede, si tocca, direi si respira l'essenza stessa di esser scrittori. Ci vedo la gioia immensa di chi è riuscita a scrivere non solo un libro, ma sé stessa e render noto a tutti quello che sono i suoi pensieri e opinioni. Le sue scelte. Dimmi un po' come si possa scrivere cose "negative" di fronte a cotanta emozione? Un grande regista, e altro mio padre morale, Carlo Mazzacurati diceva che bisogna sempre esser gentili con gli altri, perché non sai mai che guerra sta vivendo dentro di sé. Vero.<br />
Tuttavia io credo con tutto me stesso in questa cosa: noi abbiamo il dovere -sottolineo il DOVERE- di comprendere e capire tutti, provare compassione, pietà, vicinanza, per qualsiasi persona stia facendo una scelta difficile per la sua vita. Perché ogni scelta porta rimpianti, rimorsi, dolori, per cui l'inquisizione non serve a nulla. Però, ecco che arriva il classico però, non dobbiamo mai giustificare, mai lasciare a un ipocrita : io non giudico e critico, le scelte fatte da noi e dagli altri.<br />
La mia terapeuta dice che non me ne lascio scappare nessuna. Vero. Critico e giudico prima di tutto me stesso, di conseguenza le scelte degli altri. Ti parlo di scelte e non persone, perché esiste quella cosa magnifica chiamata "empatia" che mi permette di non concordare affatto con le tue scelte e opinioni, ma di provare profondo rispetto e affetto per la persona.<br />
Poi ammetto un mio gravissimo peccato, uno di quelli che in questa società libera e a misura di uomo, lo dico ironicamente, non è accettabile: sono cambiato. Non rinnego e non mi vergogno di nulla delle cose dette e fatte a venti o a trenta anni. Le dovevo dire e fare, alcune di quelle idee ce le ho ancora oggi, sempre uguali, altre invece le ho riviste o le sto rivedendo.<br />
Vabbè, Da mo parli del mio libro o stamo a senti i tuoi sproloqui? Mo ci arrivo, fidate!<br />
Il tuo libro. Prima di tutto mi par limitante chiamarlo così. Perché a mio avviso ci sono due tipologie di scrittori: quelli che scrivono pensando al conto in banca e quindi mettono sulla carte le cose che potrebbero far presa sulla massa amorfa, la maggioranza silenziosa di gente che legge poco e male, peraltro fanno benissimo, dopo tutto ci devono campare con i libri, e quelli che hanno qualcosa da dire.<br />
Fai parte ovviamente della seconda categoria. Sicchè, dai cominciamo bene. Io amo le persone che hanno il coraggio delle loro idee, adoro i libri- film- programmi- a tesi. Evito l'ossessione per l'obiettività anglosassone, come se fossero obiettivi sul loro imperialismo ad esempio, il ricatto dell'onestà intellettuale, altra bandiera di molti ipocriti che ti vorrebbero sottomettere al pensiero unico liberalcapitalista. mi piace esser in contatto con gente che la pensa diversamente da me. E che porta avanti un pensiero, un'idea, comoda o scomoda non importa, l'importante è che non vi sia tutta la cantilena del " non so", quando poi si vede dove vuoi andar a parare. Ci tengo anche a precisare che esistono davvero persone oneste intellettualmente e che dire non so a volte è segno di saggezza, ad esempio io circa l'eutanasia "non so". Tema troppo forte e delicato per poter essere sicuro.<br />
Il tuo libro non ha dubbi, anche se li metti nella pagina, ma servono per render più forte la scelta della protagonista che comunque è abbastanza chiara e precisa. Ecco questo fatto che tu debutti con un tema scivoloso e difficile come l'aborto, che prendi posizione precisa, potremmo non concordare sul fatto che per te sia scomoda questa tua posizione, mentre per me è assolutamente ben inserita nel pensiero dominante e occidentale da almeno 40 anni, mi piace. Casomai un giorno dovessi pubblicare qualcosa, mi piacerebbe partecipare a un dibattito con te. Ci si diverte!<br />
Mi piace del tuo libro due cose principalmente: il rapporto tra Anna e Carlotta e quello tra la protagonista e Andrea. C'è verità e tenerezza, in particolare per me la seconda è fondamentale. Un libro o un film non colpiranno mai duro se eviti di metter dolcezza e tenerezza nelle tue parole, molti penseranno che sono cose buoniste, ma non è così.Quando un personaggio diventa "tenero" lo senti vicino, umano e vorresti che non facesse cazzate o finisse male. Anna, che non amo molto quando è "sola", diventa grande nel contatto con gli altri. Sopratutto quando tu vuoi descrivere la quotidiana umanità, piuttosto che usare un personaggio-simbolo al fine di rafforzare una tesi che ho compreso dopo due pagine. Questa parte della tua scrittura mi piace.<br />
Mi piace che Anna sia un personaggio letterario, in fin dei conti lo sono tutti : tranne Carlotta, Andrea e lo spreco letterario di Daniele, poi ti dico perché spreco. Comunque il fatto che tu non voglia dire: Anna è la copia fedele delle ventenni di oggi, ma che vi sia uno sforzo e un lavoro preciso di letteratura, in quanto attraverso lei veicoli il messaggio, per cui è piegato a una tesi, a un finale obbligatorio. Mi piace anche perché non sostengo la sua tesi. Sicché mi permette di riflettere a lungo sul tema.<br />
Prima dicevo: si possono giudicare le scelte. Tutte. E provare compassione, partecipazione per le persone. Io comprendo benissimo Anna, capisco assolutamente che un figlio a quella età, nel nostro tempo e nella nostra società di questi ultimi trentanni, possa esser un problema, diciamo la parola che nessuno vuol dire: un ostacolo. Abbiamo la nostra vita da soddisfare, i sogni, i progetti, gli obiettivi, cazzo un figlio in questo momento me li rovina tutti. Credo che non ci sia nulla di male nel metter ben in chiaro questo pensiero. Però non è pensabile che si debba solo avere sostegno incondizionato o indifferenza.<br />
Ti dico: c'è una legge, che parla di maternità e anche di aborto. Noi cittadini e le amministrazioni dobbiamo rispettarla, è stata voluta dal popolo e sicché non si può eliminare o toccare. Quando è stata fatta si pensava alle proletarie che dovevano subire lo scempio di pratiche abortive poco umane e pericolose. Ci sta. Una legge necessaria è anche giusta? Questa è una domanda che ti pongo. Perchè tanto posso comprendere e capire il problema della donna, quanto posso anche domandarmi: e che sarebbe mai stato o stata quel piccolo/a? Sì, da una parte c'è una donna che va liberata, ma è davvero così ignobile, fascista, reazionario, pensare al bimbo?Ecco nel tuo libro non ho mai visto un pensiero reale sul futuro nascituro, una parte in cui Anna pensi a esso, come se fosse un ospite poco gradito dentro di essa. Sinceramente ti dico: l'ho inteso male? Non so, potrebbe essere, ma a me è parso questo.<br />
Tu giustamente, dal tuo punto di vista lucido e combattivo, te la prendi con i bigotti, reazionari, che giudicano donne ferite e colpite da scelte forti come la tua protagonista. In particolare te la prendi con la Chiesa e i cattolici.Si, hai ragione. Il lutto è vissuto anche da una donna che ha scelto di abortire, per questo non dobbiamo avventarci contro di essa, ogni donna è una persona a sé, come ogni uomo e ciascuno reagisce di fronte alle cose della vita alla sua maniera. Non c'è giusto o sbagliato, però una cosa è fondamentale: il dialogo anche quando ci fa malissimo. Talora uno scontro ci potrebbe aiutare.<br />
Ma Anna li evita. In tutto il romanzo c'è lei, i suoi dubbi- che sono naturali- ma mai un confronto, se non quello con la signora Floris che serve però per rafforzare la tesi, non per andar oltre generare una domanda, ma è sacrosanto e giusto nell'economia della tua storia.<br />
Chiaro che un libro a tesi vive anche di giuste semplificazioni e lo scontro con il prete- che me lo son immaginato come Corrado Guzzanti quando faceva il prelato romano- è giocato in questo modo. Forse troppo semplificato, didascalico, tagliato con l'accetta, mi puoi dire: ci sono preti così. Come c'è gente che ti giudica malissimo, ti fa sentir una merda, quando hai bisogno di pace, comprensione, si è vero. Però vi è anche la generalizzazione. Che fa sentire nel giusto una parte di popolazione e nel torto totale altri.<br />
Già la lettera è lunghissima, sicché ti dirò in altra sede i dettagli, ma mi è capitato più di una volta sentire persone dire a famiglie con bimbi portatori di handicap, anche non troppo pesanti, " ma che scemi, dovevano abortire! Perché ora hanno a casa un peso..."<br />
Ecco, è il fatto che molti o pochi, non ha importanza, pensino a un figliolo come un peso, un ostacolo, per quanto lo possa comprendere, non lo giustifico. Ho avuto a che fare con figli che non dovrebbero esser nati, perché il loro handicapp, è mortificante per la nostra società di gente libera e sana, ebbene provano gioia, dolore, felicità, tristezza e se spaccano le coppie, è altrettanto vero che molte trovano la forza e il coraggio di vivere.<br />
Ti dico questo perché il fondamentalismo è presente in entrambi gli schieramenti. Io vivo con disagio e contraddizioni la manipolazione che molti fanno delle libertà personali, un chiudersi in sé stessi e nella propria idea senza apertura agli altri. Questo avviene anche nel campo delle persone open mind. Ti ricordi come ti attaccarono quando giustamente hai criticato l'utero in affitto?Eppure costoro si reputano liberali, progressisti, non hanno dubbi sul fatto di esser troppo i migliori.Non sono credenti o fanatici religiosi, eppure...<br />
Anna non si apre agli altri, vede il distacco, vede la difficoltà a parlare, ma non fa nulla per spezzare questa condizione. Questo atteggiamento non mi piace. E non mi piace perché comunque, noto che su alcuni temi è un mio difetto. Ho pensato quanto sono stato stupido a non aprirmi agli altri, vergognandomi di alcuni aspetti del mio carattere, delle scelte, della vita. Anna si lamenta ma non fa nulla per aver un contatto con gli altri trincerandosi dietro un: non mi dovete giudicare. Ti ripeto è umanamente comprensibile, non giustificabile.<br />
Nel tuo romanzo ci sono le donne e i bambini, mancano gli uomini. Nel senso che proprio non esistono nel tuo universo, non dico di persona eh ma di scrittrice. Babbi assenti, proprio nel senso che non ci sono, e un personaggio potenzialmente forte come Daniele un po' troppo sacrificato. E anche qui, mi pare che si faccia un po' di generalizzazione, di fretta nel giudizio, nella descrizione, come un dogma di pensiero sul maschile.Daniele è confuso, ma pensa alla paternità. Daniele a volte è assente perché Anna è chiusa e non sa, non ha le armi, per poter comunicare un profondità con costei. Un bellissimo personaggio, che mi sarebbe piaciuto conoscere meglio.Come avrei anche apprezzato conoscere gli altri uomini. Per carità il fratello di Anna e Andrea, sono ben descritti, ma sono ragazzini e bambini, non ancora uomini.<br />
Il libro poi ha momenti bellissimi e commoventi, due in particolare che ho amato profondamente: quando Anna si ritrova a rincuorare Andrea perché lui dice che il sole gli ricorda le caramelle al gusto arancia, c'è tanta bellezza in quelle pagine e il pre finale: quando Carlotta e Anna si mettono a correre sotto la pioggia, come da ragazzine. Bellissima, magnifica, struggente, nostalgia del passato e di riparo per l'inevitabile. Racconti benissimo la preparazione di Anna per il ricovero, descrivi benissimo l'ospedale. Questi particolari mi sono piaciuti, ripeto non sostengo in tutto e per tutto la tesi. E, ma questa colpa mia sia ben chiaro, non ho capito del tutto le ragioni della signora Floris o della subacquea. Nel senso, tanto è vero che non si deve diventar genitore per forza- i danni di questi improvvisati sono tantissimi, io penso che lo Stato dovrebbe educare le coppie a diventare genitori, attraverso corsi, visite, controlli,aiuti, ma è utopia eh- quanto aver abortito non è che migliori una situazione famigliare deprecabile, su questo ci sono anche esempi più o meno di mia conoscenza.<br />
Queste sono le mie sensazioni circa il tuo libro. Possono esser sbagliate e offensive, oppure far riflettere.<br />
Come mi ha fatto pensare e riflettere il tuo libro che per alcune cose mi è piaciuto assai, per altre meno. Però non è un valore sulla qualità letteraria, è più un franco e sincero dibattito fra amici. Ripeto casomai dovessi pubblicare qualcosa e tu o altri amici, amiche , avessero da ridire ne sarei lieto. La gentilezza e il tatto prima di tutto, poi un dibattito anche acceso sulle nostre idee.<br />
Aspetto la tua seconda opera, adoro le raccolte di racconti, mi piacerebbe specializzarmi in questo, nel frattempo ho il mio blog dove li pubblico, ti auguro di crescere e migliorare ancor di più come scrittrice perché ci sono le potenzialità.<br />
Dico anche di leggere e prendere, pur se non si concorda, il tuo libro, la tua opera di debutto. Noi siamo sottoposti o alla spinta reazionaria trucida, o al pensiero dominante di effimere e maldestre libertà individuali<br />
La vera libertà sta nell'esser in due. E non c'è dolore o problema che non si possa comprendere e condividere.<br />
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Ciao, davide.<br />
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<span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">Ma che piccola storia ignobile che mi tocca raccontare</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">così solita e banale come tante</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">che non merita nemmeno due colonne su un giornale</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">o una musica, o parole un po' rimate</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">che non merita nemmeno l'attenzione della gente</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">quante cose più importanti hanno da fare</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">se tu te la sei voluta a loro non importa niente</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">te l'avevan detto che finivi male.</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">Ma se tuo padre sapesse qual è stata la tua colpa</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">rimarrebbe sopraffatto dal dolore</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">uno che poteva dire: "Guardo tutti a testa alta"</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">immaginasse appena il disonore</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">lui, che quando tu sei nata mise via quella bottiglia</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">per aprirla il giorno del tuo matrimonio</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">ti sognava laureata, era fiero di sua figlia</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">se solo immaginasse la vergogna</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">se solo immaginasse la vergogna</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">se solo immaginasse la vergogna.</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">E pensare a quel che ha fatto per la tua educazione</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">buone scuole, e poca e giusta compagnia</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">allevata nei valori di famiglia e religione</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">di ubbidienza, castità, e di cortesia</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">dimmi allora quel che hai fatto chi te l'ha mai messo in testa</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">o dimmi dove e quando l'hai imparato</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">che non hai mai visto in casa una cosa men che onesta</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">e di certe cose non si è mai parlato</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">e di certe cose non si è mai parlato</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">e di certe cose non si è mai parlato.</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">E tua madre, che da madre qualche cosa l'ha intuita</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">e sa leggere da madre ogni tuo sguardo</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">devi chiederle perdono, dire che ti sei pentita</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">che hai capito, che disprezzi quel tuo sbaglio</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">però come farai a dirle che nessuno ti ha costretta</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">o dirle che provavi anche piacere</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">questo non potrà capirlo, perché lei, da donna onesta</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">l'ha fatto quasi sempre per dovere</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">l'ha fatto quasi sempre per dovere</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">l'ha fatto quasi sempre per dovere.</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">E di lui non dire male, sei anche stata fortunata</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">in questi casi, sai, lo fanno in molti</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">sì, lo so, quando lo hai detto, come si usa ti ha lasciata</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">ma ti ha trovato l'indirizzo e i soldi</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">poi ha ragione, non potevi dimostrare che era suo</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">e poi non sei neanche minorenne</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">ed allora questo sbaglio è stato proprio tutto tuo</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">noi non siamo perseguibili per legge</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">noi non siamo perseguibili per legge</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">noi non siamo perseguibili per legge.</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">E così ti sei trovata come a un tavolo di marmo</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">desiderando quasi di morire</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">presa come un animale macellato stavi urlando</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">ma quasi l'urlo non sapeva uscire</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">e così ti sei trovata fra paure e fra rimorsi</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">davvero sola fra le mani altrui</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">e pensavi nel sentire nella carne tua quei morsi</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">di tuo padre, di tua madre e anche di lui</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">di tuo padre, di tua madre e anche di lui</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">di tuo padre, di tua madre e anche di lui.</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">Ma che piccola storia ignobile sei venuta a raccontarmi</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">non vedo proprio cosa posso fare</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">dirti qualche frase usata per provare a consolarti</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">o dirti: "è fatta ormai, non ci pensare"</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">è una cosa che non serve a una canzone di successo</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">non vale due colonne sul giornale</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">se tu te la sei voluta cosa vuoi mai farci adesso</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">e i politici han ben altro a cui pensare</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">e i politici han ben altro a cui pensare</span><br style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;" /><span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">e i politici han ben altro a cui pensare.</span><br />
<span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;"><br /></span>
<span style="background-color: #e4f9ff; font-family: Georgia, "Times New Roman", Times, serif;">Che poi bastava il pensiero di Guccini, altro che il mio delirio !</span>babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-88113307447806247942016-11-17T02:56:00.000-08:002016-11-17T02:56:24.725-08:00COLPI AL CIUORE di K. HOTAKAIANENLo so, mia moglie mi dice che dovrei scrivere una prima bozza, poi rileggerla un po' di volte e riscriverla. Così vengono fuori le cose migliori. Scritte, rilette, riscritte. Pensate, razionalizzate, ordinate. Ci ho anche provato con qualche mia riflessione cinematografica, e- come sempre-lei ha ragione. Serve anche per trovare parole giuste, esser meno dispersivi.<br />
Io però di fronte a un libro così urgente, potente, forte, commovente e divertente, non so.. Mi pare di far un torto al suo autore e sopratutto a Raimo e Illona, se dovessi trattenere la spontaneità delle parole di fronte ad altre parole così piene di pathos e di senso dell'ironia.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-d0hIGhf73Hs/WC2GoKGmy1I/AAAAAAAAAVM/1Z9jp9tBv4YeRRjAtAisOHS88cMaOeHQQCLcB/s1600/colpi%2Bal%2Bcuore.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-d0hIGhf73Hs/WC2GoKGmy1I/AAAAAAAAAVM/1Z9jp9tBv4YeRRjAtAisOHS88cMaOeHQQCLcB/s1600/colpi%2Bal%2Bcuore.jpeg" /></a></div>
Perché , è vero, codesti nordici hanno tanti difetti ( uno su tutti il pessimo clima) ma sanno scrivere/descrivere, filmare/rappresentare, benissimo la fragile amarezza della vita, le sconfitte e i dolori e quel pizzico di malinconica goia, che non sistema nulla, ma ti porta a star in piedi, barcollando, contro il Grande Nulla, il Buio di una vita spesa in posti dove fa sempre freddo e c'è un tempo orribile.<br />
No, però non credo sia solo questo! I personaggi! Signori miei, i personaggi! Che diventano persone, esseri di carne e sangue e ossa pestate dal tempo, dalla vita che non va come dovrebbe andare, Raimo e i suoi sogni di grandezza, la sua voglia sfrenata di fare cinema, il suo sentirsi un grande esperto e sopratutto "amico" di quella gente, strana e solitaria, che son in un certo numero i cinematografari.<br />
La parola dà e la parola toglie, penso che gran parte delle nostre sbronze di velleità artistiche, siano dovute ad esse. Regista, attore, celebrità, star. Scrittore, drammaturgo, poeta. Capisci? Sono parole così cariche di significati che ti inebriano e ti donano splendidi delirium tremens. "Un giorno lavorerà con Von Trier o Moretti", " e ma tanto tra poco andremo a Roma, li ci stanno gli scrittori. Quando torno a Firenze avrò il mio tavolo d'onore da Scudieri o Scuderi, tanto sono io il nome di richiamo non il locale", "scriverò cose bellissime, ho tantissime idee. Non faccio altro che scrivere storie nella mia testa e le lascio libere. Di disperdersi, di annientarsi. Che gesto da vero artista" Ma se incominciassimo a chiamarli: "cinematografari", con tanto di ao? La Struggente, Grande, Bellezza della nobilissima lingua romana, sta tutto qui: sei un cazzo di lavoratore. Non fai bulloni, fai storie, finzione, roba falsa che ti serve per pagare casa, alimenti, e troie. Sei uno come me, che sogna di stare bene e intanto vive di quel che può e non vuole. Scrittore e bla bla bla, no: parolaio. Come me, come tutti i Raimo del mondo, no? Campiamo di parole. I fatti li lasciamo a chi è maturo al punto giusto, da accettare la mediocre essenza della vita.<br />
Poi scopri che la vita non è così disastrosa: hai una famiglia, dei figli, una moglie. Perché quando hai una persona che ti ama, cambia tutto. Lo dicevo a Raimo, cosa stai facendo alla tua famiglia? Per inseguire un sogno balordo, senza senso, tu non sei un esperto di cinema. Sei, come ce ne sono tanti, uno che stravede per prodotti dozzinali, per mestieranti, sei un operaio. Appartieni alla classe operaia, abbandonata, sola, molti vanno a lavorare in Svezia. Tu no. Tu, va dato atto e ti rispetto, hai deciso che il lavoro non ti rovinerà la giornata. Non diventerai schiavo dei curricula, dei parolai al servizio del mercato. Tu sei uomo di cinema. Lo pensi perché scrivi lettere a un regista che ti odia, rompi le scatole alla tv pubblica ogni giorno. Perché vuoi che trasmettano i tuoi sciocchi film di inseguimenti e ammazzamenti<br />
L'occasione della tua vita, povero pirla di un Raimo, arriva quando - per scappare alla mafia- arriva la troupe de Il Padrino. Pensi di lavorare come assistente, pensi che sarà la grandissima occasione. Tu sei depresso, stai male, ma come ogni maschi, ogni uomo, sei anche scemo. Non diciamo mai: sono depresso, non ce la faccio. Si beve, si inventano bugie, si crede che la volta è buona, si scopa e ci si ubriaca. I sentimenti fanno paura, le lacrime e il pianto vietati. Anche quando, e noi sciocchi maschi lo sappiamo benissimo, abbiamo voglia di piangere tutto il giorno. Sulle nostre macerie, ma no: bisogna credere, combattere, obbedire. Lo stronzo che ha inventato questo slogan del cavolo, ha finito la sua vita facendo da orologio a pendolo. Raimo, poco a poco le cose crollano<br />
<br />
Un libro spiazzante. Di quelli che leggi divertendoti, trovando belle le trovate surreali, e poi piano piano, ecco: il dolore di vivere. La sciocca testardaggine umana, di rovinare l'amore. Distrutti dal lavoro, dalla responsabilità di essere madre senza marito a darti una mano, di esser padre, di vivere.<br />
E le cose quando crollano fanno male, troppo per personaggi che ormai ami profondamente.<br />
Sì, possiamo anche amare i personaggi di un film o di un libro. A me capita sempre.<br />
Si ride, ci si commuove e alla fine saranno le lacrime di persone dotate di sensibilità a trionfare. Per un finale tenerissimo, amarissimo, struggente.<br />
In mezzo tantissimo amore per il cinema, tantissima pietà per quelli che si perdono, non ce la fanno, e nonostante ciò barcollano, cercano di vivere e di far trionfare i loro sogni. In qualche modo, forse, sarà anche possibile<br />
Opera da leggere, da tenere nel cuore.<br />
Scusate per la cascata di parole, di frasi, di cose, scritte qui. Forse dovrei metter ordine e razionalizzare, ma la parole sono dinamite. Esplodono nel cuore e fanno tremare il sangue quando si legge qualcosa che ci tocca così profondamentebabordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-16150890275720098952016-09-12T01:51:00.000-07:002016-09-12T01:51:34.420-07:0047 GRADINI AL BUIO di SIMONE LEGAUna piacevolissima sorpresa. Ecco, come potrei definire questa lettura. Non tanto per il tema trattato, o per come si evolvono i fatti e i personaggi, quanto per l'ambientazione, la profondità e il rispetto nel scrivere personaggi, certamente legati al genere, ma mai mere figurine senza nessuna funzione se non quella di morire male<br />
E qui, credetemi, si muore davvero male.<br />
<b>Simone Lega</b>, usa un genere forse poco sfruttato, dalle nuove e "post-citazioniste" generazione di nuovi scrittori: <span style="color: red;">il romanzo gotico.</span><br />
Ci sono cripte, sotterranei, villaggi fatiscenti e boschi dove è facile perdersi. C'è il signore crudele, malvagio, ci sono gli innamorati divisi dal destino, sopratutto ogni personaggio è rappresentato, descritto, posto sulla pagina e nella memoria del lettore, con tanto amore e partecipazione.<br />
Sono esseri umani che vivono in un tempo e periodo storico, che ci ha donato meraviglie artistiche e orribili massacri. Un po' come oggi, ma senza le meraviglie artistiche.<br />
L'elemento fantastico, soprannaturale, orrorifico, è presente, ha una parte anche importante, ma non snatura una riflessione filosofica, ad opera dell'autore, sulla natura maligna del destino, degli eventi cui va incontro l'essere umano. Questo pessimismo cosmico con zombi, che condanna ogni personaggio, dove non conta molto essere buoni o cattivi, peccatori e santi, poiché destinati a un triste e solitario finale, tanto per citare alla cazzo di cane un bel romanzo argentino, come se Leopardi, Bergman, e tutta la corte degli artisti più raffinati, meditabondi, filosofici, abbiano deciso di mettersi a scrivere un romanzo di genere.<br />
Questa è la differenza fra grandi scrittori e pennivendoli. Come nel cinema, un grande regista usa il genere per dire altro e un mediocre non va oltre al rispetto per inerzia delle regole, pure nella scrittura qualcuno è in grado di andare oltre a una storia di maledizioni, morti che tornano in vita, Satana e tutto quello che potrebbe starci in una normale storia dell'orrore, per analizzare con attenzione e un umanissimo distacco, la sofferenza umana. Il doloroso mestiere di vivere. L'uomo schiacciato dalla classe dominante, l'infelicità e i traumi che possono trasformare un bimbo "buono, in un adulto malvagio.<br />
<b>Lega</b> ci invita a riflettere su cosa significhi esser buoni o cattivi, che importanza possa avere e se non fosse più credibile il fatto che saremmo tutti- forse- condannati a una vita di sofferenze, disillusioni, rancori, ferocia e quindi alla dannazione.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-5yTRDIrXWKo/V9ZrDfLImUI/AAAAAAAAATM/MkaQZvCkk2AknrR1wB8l36Cy5i_pPkqUACLcB/s1600/47%2Bgradini%2Bal%2Bbuio.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-5yTRDIrXWKo/V9ZrDfLImUI/AAAAAAAAATM/MkaQZvCkk2AknrR1wB8l36Cy5i_pPkqUACLcB/s1600/47%2Bgradini%2Bal%2Bbuio.jpeg" /></a></div>
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Gran parte del fascino, del piacere, di questo libro e della sua lettura, deriva senza ombra di dubbio anche per via dell'ambientazione in epoca medioevale. La rocca di Castroverde, con la sua terribile maledizione che si cela nella cripta dove non riposano in pace i morti, la vita nel villaggio, le spiegazioni sulla vita in quel periodo, senza che il tutto risulti inventato, manipolato, ma anzi credibile e "realistico", è una delle cose positive di questo bellissimo romanzo.<br />
Cupo, disperato, crudo, ma mai cinico, mai morboso, mai divertito della cattiva sorte che tocca ai personaggi, mai compiaciuto della violenza, inevitabile visto l'argomento, ma sempre con uno sguardo compassionevole, dolente, tanto da celebrare il genere, ma senza risultarne schiavo.<br />
Lettura, quindi, assolutamente consigliata.babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-21399364514715824212016-08-21T09:03:00.000-07:002016-08-21T09:03:58.454-07:00ITALIA di FABIO MASSIMO FRANCESCHELLIDebutto letterario davvero notevole per <b>Fabio Massimo Franceschelli</b> , il suo libro "<i> Italia"</i> è un avvincente storia corale e di apocalisse quotidiana, che rimandando ai lavori di un <b>Niccolò Ammaniti, </b> descrive benissimo questo periodo quasi eterno di crisi sociale e individuale. Italiano, ma non solo.<br />
Quasi come fosse una visione decadente, spezzata, tormentata, del "quarto stato", i personaggi di codesto ottimo libro, si muovono verso di noi lettori portandoci tutta la loro miseria di vivere. Tutti sono accomunati da un malessere esistenziale e sociale, quasi come se tutto questo male, questa mancanza di ideali, di interessi sinceri verso l'altro, questa povertà vestita di merci, violenza, solitudine acida e amarissima, fosse un'onda maestosa e appiccicosa di pece pronta a sommergerci.<br />
Ci toglie il fiato la lettura di <i>Italia, </i> perchè è dolorosa, amarissima, e in quella folla di perdenti e sconfitti, nonostante alcuni facciano lavori considerati "prestigiosi", c'è il terribile vuoto di un'umanità prossima all'estinzione, ma che un dio balordo e con un grande senso dell'umorismo, non concede a essa nemmeno una bella dipartita. Solo una cupa sofferenza, rabbia repressa, rapporti precari come il lavoro.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-8-0f0-bTwOw/V7nKkL6amDI/AAAAAAAAAPw/AqkO1e-U2XcPNWh0juTKwIqNuyf4gfLQQCLcB/s1600/italia%2Blibro.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-8-0f0-bTwOw/V7nKkL6amDI/AAAAAAAAAPw/AqkO1e-U2XcPNWh0juTKwIqNuyf4gfLQQCLcB/s1600/italia%2Blibro.jpeg" /></a></div>
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Per me, è un'idea che mi è venuta ora del tutto estemporanea, però io mi innamoro sempre delle mie idee e dei miei pensieri, sono i benefici di esser egocentrici, un buon autore è uno che sa creare immagini forti ed evocative. <b> Franceschelli</b>, è particolarmente dotato per questo: il corteo silenzioso dei lavoratori del centro commerciale, il minaccioso stormo di gabbiani, sono immagini ricchi di possanza. Da una parte, il corteo interno, in poche righe ci viene mostrato chi sono i lavoratori oggi. Mandrie portate al massacro, disuniti, perché parlare di unità in tempi di sfrontato, aggressivo, infelice individualismo, non ha più senso. Il lavoratore senza coscienza di classe, senza riconoscere le sue autentiche radici, senza solidarietà con gli altri, non è niente. Anzi meno. La democrazia ti fa fare le tue sfilate depresse o peggio ancora piene di slogan arrabbiati, come un padre permette al figliolo di piangere e arrabbiarsi, ma tanto poi- quando l'infante si stanca- lo mettiamo a dormire all'ora che abbiamo deciso noi. Ecco questa è la democrazia liberale: fai casino, urla, piangi, o rimani in silenzio. Tanto noi abbiamo la legge del mercato, la religione del denaro, dalla nostra parte. Pensare che oggi molti parlano del lavoro come di una cosa meravigliosa, che ti dà un ruolo e una missione sociale, mi fa solo ridere.<br />
L'autore, però, ci mette una tenerezza disarmante nel descrivere questi lavoratori, come è evidente anche per gli altri personaggi. A distanza, rispettoso e pudico, evitando il ciarpame ridondante di frasi o passaggi retorici e melodrammatici, ma mostrandoci la fauna umana e la sua normale, naturale, disperazione. Che siano bulli di quartiere in divisa, uomini delle risorse umane, traffichini loschi, vecchi e ridicoli latin lover, donne spezzate dall'amore sbagliato, lo scrittore non condanna o giudica, non ti dice: va che coglione questo, ci arrivi tu lettore. Eppure, mi sento di dire, non c'è quella vigliaccheria tipica dei mediocri, che tanto va di moda oggi: non giudicare, non criticare. Tutto il libro ha una tensione quasi biblica, di una fortissima religiosità laica, che non lascia spazio a facili giustificazioni e compassioni. La Cattedrale, si chiama il centro commerciale dove è ambientato il romanzo. Non a caso, ma perché lì, un popolo che si crede libero poiché ha voltato le spalle all'idea nobile di dio o di una sana e preziosa ideologia, va a confessarsi, fare penitenza, celebrare la grandezza del creato, aspettare miracoli sotto forma di sconti.<br />
Il libro è la visione allucinata di questa Babele. di questa terra di peccatori senza gioia di peccare, visto che il vizio, la trasgressione, la deviazione. sono materiali di massa e di consumo.<br />
L'apocalisse, la natura che per un momento si rammenta di esser cacciatrice e maligna, non certo quella cosa da metter su facebook per ritrovare una delicatezza e dolcezza che non troviamo nei nostri simili, esplode e non potrebbe fare altro che in un luogo simile e tra personaggi simili.<br />
Lo stile di <b> Franceschelli</b> è limpido, tagliente, fatto di poche immagini che però spiegano benissimo il vissuto del personaggio.. Si nota una certa epica trattenuta, centellinata con parsimonia, ma mai troppo minimalista, mai accomodante, certo, però - grazie a josip vessarionovic dszughavili- nemmeno compiaciuta, cinica un tanto al chilo, pulp, molto pulp, pure troppo<br />
Equilibrio teso, ecco come si potrebbe definire il libro .<br />
Opera molto visiva, con forti agganci al cinema, non vuol dire che sembri una sceneggiatura, non sotto intende nulla di critico, dico solo che è un libro molto basato sulle immagini, sul vedere, dove l'azione è pensiero e non viceversa.<br />
Non mi dispiacerebbe veder una trasposizione cinematografica di questa splendida opera di debutto. Sopratutto le pagine conclusive sono potenti e cariche di epica apocalittica, da lasciar senza fiato.<br />
In ogni caso, non badate a codesta recensione non proprio professionale, comprate questo libro.<br />
Per voi, per la vostra/o amata/o, per un amico, pure per il vostro cane. Non importa, per chi, ma compratelo. Avrete tra le mani un oggetto misterioso, che filtra il genere e il pamphlet politico-filosofico, per costruire un avvincente ibrido.babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-37722804396671721602016-08-15T21:25:00.001-07:002016-08-15T21:25:39.648-07:00La versione di c. di Cristiano De AndrèL'uomo e l'artista. Questo scontro forte, violento, doloroso, non viene compreso e capito da molti. Si pensa che un grande artista, un uomo che sa far vivere le parole, trasformarle in diamanti preziosi, e in emozioni eterne, abbia anche qualità morali ben superiori all'uomo comune. Non è così. Spesso sono persone tormentate, fragili che fanno male a sè stesse e agli altri, padri assenti, uomini violenti, persi nella bottiglia da scolare o nelle droga, o nella più totale assenza verso i propri famigliari.<br />
Un vecchio film di totò si intitolava: siamo uomini, non caporali. Ecco potremmo dire: siamo uomini, non artisti con la coscienza immacolata, senza problemi e zone buie.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-zgcXAynxN5c/V7KQv_bRadI/AAAAAAAAAOU/nEU4nAgsQ0AWFdjQNppHJbabcGY08fR4wCLcB/s1600/la%2Bversione%2Bdi%2Bc..jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-zgcXAynxN5c/V7KQv_bRadI/AAAAAAAAAOU/nEU4nAgsQ0AWFdjQNppHJbabcGY08fR4wCLcB/s1600/la%2Bversione%2Bdi%2Bc..jpeg" /></a></div>
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<u>La versione di c</u> è una toccante, commovente, durissima autobiografia, che supera il mero esercizio di descrivere una vita vissuta al fianco di uno dei più grandi cantautori italiani, e non solo. Va oltre l'elenco degli amici del mondo dello spettacolo e dell'arte, nomi fondamentali e importanti, o della descrizione di come nasce un disco e una tournè. In questo libro <b>Cristiano De Andrè</b>, si mette a nudo, con grande e sofferto coraggio. Ce ne vuole per metter nero su bianco la grandezza dell'artista e la debolezza dell'uomo, sopratutto di due uomini: padre e figlio. Fabrizio, il poeta, il grande e stimatissimo artista. anche tanto assente nel rapporto con il figlio, in particolare durante l'infanzia e adolescenza. Cristiano testimone del naufragio dei genitori. Litigi, botte, una madre troppo fragile che getta la sua rabbia sul figlio, la sua solitudine e disperazione sul figlio. Poi arriva la droga, l'alcol, un terribile viaggio di studio in Inghilterra che si trasforma in dolorosi giorni di malattia, abbandono, quasi morte La sofferenza per il sequestro del padre e di Dori Ghezzi, il gesto di perdonare i propri rapitori che divide ulteriormente parte della famiglia. Il rapporto molto bello con il nonno, il padre di Fabrizio. E poi un matrimonio che finisce male, come altre relazioni, i figli messi contro dalla ex moglie. La paura di non riuscir a riprendere un rapporto con loro.<br />
Ci sono anche i concerti, la soddisfazione per la seconda posizione a San Remo, con quel capolavoro che è Dietro la porta, i tanti musicisti e produttori che hanno aiutato l'autore a esser migliore come uomo di musica e anche umanamente. Perché nella vita non è mai completamente musical, ma nemmeno totalmente tragedia.<br />
Un libro importante, potente, forte, il mettersi a nudo di un uomo ferito, fragile e forte allo stesso tempo. Un musicista, ottimo sottolineiamolo bene, che deve confrontarsi con il peso di esser figlio di un immenso artista, libro che in un certo senso ci fa capire che il figlio di un cantante famoso, ha gli stessi problemi famigliari e di relazione anche di un figlio di operai o impiegati, perché possono cambiare le ambientazioni, ma non il male di vivere, l'incapacità di comunicare amore, affetto, bisogno di aiuto.<br />
Non c'è rivalsa, odio, vendetta, in questa opera letteraria davvero notevole. C'è tantissimo dolore, sofferenza, rimpianto per parole non dette, carezze non ricevute o date, desolazione per la fine del matrimonio dei genitori e per il proprio, questo sì. Ma anche moltissima compassione, pietà, una così preponderante umanità su tutto e tutti.<br />
Avrebbe potuto scrivere un libro agiografico, riportando quello che i fans vogliono leggere, o abbandonarsi al rancore, non l'ha fatto<br />
Ci ha donato la vita nella sua gioia e nel suo dolore, di due straordinari artisti. Un dono prezioso che non dobbiamo ignorarebabordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-73334539070321162016-08-11T22:47:00.000-07:002016-08-12T09:19:12.178-07:00LA VITA CHE SI AMA - storie di felicità di ROBERTO VECCHIONIUna delle cose belle, nel fatto di aver uno o più blog poco letti, è che hai il potere di evitare grosse figuracce. Certo molti diventano blog star anche per quel motivo. L'effimera gloria in questi tempi vacui e fragili, passa anche da lì. Dicevo: ti leggono in pochi, pochissimi. Meglio così. Che io scrivo per me, principalmente, poiché nella parola scritta riesco a esprimere i miei sentimenti e idee. Sentimenti e idee, che sicuramente fregano poco assai a un artista come <b>Roberto Vecchioni.</b><br />
Non so come avvenga, ma nella vita di ognuno di noi ci sono le persone speciali. Chi sono costoro? Quelle che in un modo o in un altro ti insegnano a vivere. O meglio a dar un senso alla vita. Che altrimenti sarebbe un esercizio di stile per nichilisti annoiati. E io non sono né nichilista né annoiato, semmai spaventato, affascinato, stordito, meravigliato, angosciato, incantato, di fronte alla vita e alle sue scintillanti tristezze e splendide gioie.<br />
Quando ami ti senti sicuramente più forte, ma sei anche soggetto a momenti di dolore, fragilità, ti chiedi: " e se finisse?". Ecco, io -nonostante tutto-amo questa cosa assurda e straordinaria che è la vita e per tutti codesti motivi, non potevo che apprezzare un libro che si intitola: <i>la vita che si ama.</i><br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-gDZxsR2Nu8Q/V61fFyAHElI/AAAAAAAAAOE/0-Yc5do1xLgitg0bLnFE_cXSJSYAToF9QCLcB/s1600/Ce3V6_9W4AAL9H4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-gDZxsR2Nu8Q/V61fFyAHElI/AAAAAAAAAOE/0-Yc5do1xLgitg0bLnFE_cXSJSYAToF9QCLcB/s320/Ce3V6_9W4AAL9H4.jpg" width="240" /></a></div>
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In questo libro si parla di una cosa tanto cercata, ambita quanto disprezzata e criticata: la felicità. Che non ha nulla a che fare con l'entusiasmo o la serenità, false piste, miraggi nel deserto dei sentimenti precari, nel mondo delle illusioni e delle libertà inconsistenti.No, signori, essa, è materia assai seria. Non per tutti, quelli che si crogiolano nella vigliaccheria del proprio imbruttimento, che vivono solo per gioire del dolore altrui, ecco non solo non la conosceranno mai, ma sono indegni di essa. Senza alibi di sorta. Senza giustificazioni. Devi impegnarti a fondo per trovarla e gettarti nella tempesta e nel vento, ecco quella è la felicità.<br />
Che si accompagna con il dolore, dandosi pacche sulle spalle, ubriacando l'anima delle persone. Tutto qui. Nei racconti del libro troverete questo. L'incanto per aver trovato la donna della nostra sciagurata vita, e quindi il desiderio di sfidare il tempo per esserci da e per sempre. Che bambina eri? E che ragazza? E ora? Come invecchieremo insieme? Si parla di una casa che ha visto i momenti migliori e la tragedia che colpisce un figlio, di colleghi impazziti per un passaggio particolare, una traduzione di una poesia, di un padre che giocava il cielo a dadi, di ragazzi innamorati, di come nacque "luci a san siro".<br />
C'è dentro la vita mescolata, condita, impreziosita dalla forza immaginifica del racconto. Si, carissimi miei: a noi piace raccontarcela la vita. Non per sfuggire da essa, ma per aiutarla, che anche lei ha bisogno di esser vezzeggiata, coccolata, di sentirsi dire cose belle ed epiche. Perché l'arte che sia altissima o da pian terreno, ha questo di bello: la giustizia. E quindi puoi sistemare le cose che andrebbero sistemate, o raccontarle per quelle che sono. Sopratutto però, cosa fondamentale, tenendo ben presente una cosa: i sentimenti, proprio loro, sono alla base di ogni cosa.<br />
Io ho trovato questo libro un piccolo e prezioso contributo alla felicità. Potrebbe accompagnarvi casomai voleste avventuravi sulla e per la strada che porta ad essa.<br />
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Queste poche parole che ho scritto le dedico a mia moglie, che mi ha indicato due anni fa, il mio piccolo e sgangherato sentiero che porta alla felicità per quelli che come me forse se la sono voluta negare per troppo tempo. A lei che ascolta Guccini, ma dà retta a Vecchioni . E a voi, per il tempo che state regalando alla lettura di questo post.<br />
babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-37749187786366845132016-07-18T21:09:00.000-07:002016-07-18T21:09:34.249-07:00Stupore e Tremori di Amèlie NothombStupore e tremori, così ci si doveva presentare dinnanzi all' Imperatore del Giappone, in questo modo vivono gli impiegati giapponesi nel confronto gerarchico con le autorità della loro azienda. Atteggiamento difficile da comprendere per un occidentale, ma credo che anche da noi i rapporti capi e dipendenti siano regolati da dinamiche di rapporti di forza semmai sono i contorni e le sfumature a far le differenze.<br />
La storia è quella autobiografica della protagonista Amèlie , figlia di un diplomatico, costei nasce e cresce in Giappone. In questa nazione vi passa l'infanzia, sicché vien facile mitizzare il luogo e gli abitanti.<br />
Tornerà anni dopo, ormai grande, nei primi anni 90. Trova lavoro in una megaditta che sarebbe onore e vanto per Fantozzi, e comincia la sua avventura tragicomica in un mondo alieno e ostile.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-JFnrhvzYWDE/V42jPVY6QsI/AAAAAAAAALI/mQUmRDW1MMsdLXzF1cgJQ8VN0kRfTd_5wCLcB/s1600/stupore%2Be%2Btremori.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-JFnrhvzYWDE/V42jPVY6QsI/AAAAAAAAALI/mQUmRDW1MMsdLXzF1cgJQ8VN0kRfTd_5wCLcB/s320/stupore%2Be%2Btremori.jpeg" width="204" /></a></div>
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Il mondo della Yunimoto si palesa per un mondo/universo assurdo e grottesco se visti con gli occhi di uno che non è nato e vissuto in Giappone. La rigidità dei comportamenti, la dedizione quasi masochistica nei confronti dell'azienda e dei suoi capi. Un mondo dove tutto si regge sulla "facciata" e la formalità. Quasi del tutto privo di emozioni e umanità.<br />
La protagonista vive un anno di terribili avventure che scatenano l'illarità nel lettore, ma son risate a volte amarissime.<br />
Si trova a svolgere tante mansioni: servire il caffè, occuparsi di far un rapporto sul burro da usare per una delegazione belga, occuparsi di cambiare giorni e mesi nel calendario, controllare le fatture e altro. Combinerà sempre dei pasticci volente o no. Non mancano i momenti di grande umorismo. Sopratutto nello scontro con la sua superiore Fabuki<br />
Fino alla sorpresa finale.<br />
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Un libro che si legge velocemente, cattura l'attenzione del lettore grazie alla scrittura brillante e ironica di Nothomb, ci fa riflettere perché quel tipo di non vita, sacrificata a un lavoro che spesso nemmeno piace, dedicata alla produzione di cose che non ci appartengono, basata su rigidi rapporti formali di autorità lavorativa e non solo, più o meno si vivono anche da noi. Solo che qui il lavoro è diventato con il tempo pessimo, i capi assomigliano a quelli giapponesi nell'arroganza, ma non nell'efficacia , se vuoi vederci delle differenze, ma credo siano minime. Per il resto il lavoro serve per sostentamento, ma non deve esser mai la vita. Mai. Non ci deve alienare e snaturare per un posto di lavoro, non si deve esser obbligati alla birra con i colleghi, tornare a casa tardi, non riuscire a stabilire rapporti profondi con la famiglia, perché l'azienda ci prende tutto. Per primo: la nostra vita e umanità.<br />
L'autrice descrive, parlando della sua superiore con la quale vive un rapporto conflittuale per tutto il romanzo, con una piccola sorpresa nel finale, delle condizioni femminili in Giappone, non proprio allegrissime.<br />
Il tutto viene sempre filtrato con umorismo, ma la sostanza è spesso tragica.<br />
Nonostante questo sarà per Kurosawa, Ozu, Kore-eda, sarà per i cartoni animati e per certi loro scrittori, al Giappone un po' - pochino- di bene gli vogliamo.<br />
Un bene pieno di stupore e tremoribabordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-38627376133410850572016-07-13T20:26:00.000-07:002016-07-13T20:26:20.870-07:00IO UCCIDO di Giorgio FalettiQuante cose ci perdiamo per colpa dei pregiudizi? Direi molte. E quanti pregiudizi abbiamo del tutto futili, immotivati, basati su pensieri astratti circa cosa e chi sia un buon libro o un buon scrittore. Prendiamo per esempio : Giorgio Faletti. Si era deciso, alcuni, che essendo un comico non fosse in grado di scrivere romanzi di alto spessore, ma robe dozzinali. Che fanno soldi e vendono, per questo chiaramente devono esser brutti.<br />
Invece Faletti era un grande artista, capace di farci ridere con i suoi personaggi al Drive In, di portare a San Remo una canzone meravigliosa come " l'assurdo mestiere" e di scriverne tante altre di belle per molti importanti artisti italiani, e infine un buonissimo scrittore.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-1XCo5hlFwuk/V4cDUeNO0hI/AAAAAAAAAKI/MU9_XivCh00oCM1Z-EcRnZo3eO7wXPqMwCLcB/s1600/io%2Buccido.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-1XCo5hlFwuk/V4cDUeNO0hI/AAAAAAAAAKI/MU9_XivCh00oCM1Z-EcRnZo3eO7wXPqMwCLcB/s1600/io%2Buccido.jpeg" /></a></div>
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Opera di debutto che segna la nascita di un romanziere di thriller che nulla ha da invidiare ai famosi colleghi americani. Opera di largo respiro internazionale, che gioca alla grande La storia è quella classica di un pericoloso e inafferrabile serial killer, c'è l'ex agente fbi tormentato da un passato carico di sensi di colpa, l'amico commissario della polizia di Monaco, un dj che riceve telefonate dal pericoloso criminale. Ci sono delitti di assoluta ferocia e brutalità, ma a render suggestivo il romanzo ci sono i personaggi.<br />
Faletti mostra una dote naturale nel saper descrivere un'atmosfera di grande malinconia e di donare a tutti i personaggi, più o meno, sprazzi di potente umanità. Fragile, dolorosa, intensa. Così ci mostra esseri umani dominati dal destino o che devono far il conto con esso, sfidandolo, vedendo se è possibile cambiarlo, almeno un po'. C'è chi ha perso una moglie, chi un figlio, chi è diventato un pazzo per un padre crudele e per l'amore nei confronti del fratello. Il tutto immerso nel mondo dorato di Montecarlo, con i suoi personaggi famosi, il danaro, il lusso sfrenato, la ricchezza. Faletti mostra il vuoto e la tristezza che c'è dietro e lo fa benissimo.<br />
Il romanzo funziona benissimo come puro thriler: colpi di scena, omicidi truci e crudi, tensione, non manca nulla. La carta vincente è proprio l'evoluzione e la descrizione di ogni singolo personaggio, come King, Faletti riesce a dar spessore a ogni comparsa in questo libro monumentale, quasi mille pagine, fondendo il ritmo del genere con sprazzi di toccante umanità.<br />
Frank Ottobre è un protagonista difficile da scordare, come la sua storia d'amore con la figlia di un bastardo generale americano.. Se il dolore può renderci schiavi e portarci alla follia, come capita al serial killer- capace però di un momento di tenerezza per un amico oligofrenico- può anche esser un mezzo che fa conoscere l'amore della nostra vita e poi insieme possiamo e dobbiamo susperarlo.<br />
Romanzo meno banale di quanto si possa credere. Romanzo che merita di esser letto e amato.babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-45359806692612298432016-07-12T21:42:00.000-07:002016-07-12T21:42:20.037-07:00THE DOME di STEPHEN KINGVisti, osservati, da altra angolazione e distanza, che differenza c'è tra noi esseri umani e gli insetti?Siamo in tanti attaccati l'un all'altro nelle nostre città, nei nostri paesi, ci sentiamo importanti nel bene e nel male, perchè vivi e quindi dotati di sentimenti, sogni, obiettivi. Ci si innamora, di una donna, di un cane, di un'idea. Sopratutto ci piace quella dolce illusione chiamata : <span style="color: red;">libertà. </span> Ti sposti da una parte all'altra, cambi amicizie, amori, sempre libero e in movimento. Tutto ti appare più sostenibile. Ma se tu fossi costretto a rimanere fermo, immobile, in un solo territorio? Che accadrebbe? Come si comportano gli esseri umani, in costrizione?<br />
Leggete The Dome e lo saprete.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-S3DctGJoXzw/V4XAp55HTjI/AAAAAAAAAJ4/DO-TVFZ89IoyVelYVKMBgqOcSzmPusWRgCLcB/s1600/the%2Bddome.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-S3DctGJoXzw/V4XAp55HTjI/AAAAAAAAAJ4/DO-TVFZ89IoyVelYVKMBgqOcSzmPusWRgCLcB/s1600/the%2Bddome.jpeg" /></a></div>
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Come sempre lo scrittore del Maine ambienta la sua storia in una piccola cittadina di provincia americana. Nel locale, nel piccolo, nelle vite apparentemente ordinarie, si nasconde il messaggio universale, che parla a tutti noi, circa le nostre glorie e cadute. Il bene e il male agiscono quasi sempre e quasi dovunque alla stessa maniera. Lui ti descrive Big Jim e ti viene in mente che di individui simili, ne hai conosciuti anche in Brianza Come anche tanta brava gente come Rusty, Dale e così vicini a noi<br />
Come sempre, più che l'elemento fantastico e le pagine ricche di particolari macabri, contiamo noi: contano gli esseri umani L'abilità di King è di dar peso e sostanza anche a chi compare per pochissimo nella storia, giusto per farti star male quando muore. Ogni essere umano è importante, e la sua morte non deve stuzzicare i tuoi bassi istinti, ma colpirti, far male.<br />
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Così come impareranno i cittadini di questa cittadina, costretta a rimanere esclusa dal resto del mondo, da una stranissima cupola che li ha rinchiusi e tagliati fuori dal mondo. Questo inaspettato evento porterà a galla le personali ambizioni, i misfatti, i crimini e anche la solidarietà, l'unione, l'amore, tra il giovane protagonista ex veterano della guerra in Iraq e la giornalista locale. Si mette in scena lo scontro tra dittatura, con la scusa della situazione d'emergenza e di dar sicurezza e ordine alla città, e democrazia umanista, che cerca in quel contesto di mantenere i sentimenti, le relazioni, la lucidità necessaria.<br />
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The dome è un libro anche molto tragico. La morte colpisce anche innocenti, vittima della follia dei mediocri. Perché ci dice anche questo: tu dai la divisa a un cretino e quello si sente un padre eterno, per cui si sentirà in diritto di vita e morte sulle vite degli altri. In bilico tra pessimismo, e la ricerca di uno sguardo più felice e partecipe sul destino, la vita, dell'umanità, la lettura scorre veloce ed avvincente per le sue oltre mille pagine. Si detesta i cattivi come Big Jim o suo figlio Junior, si ha pena per le vittime, si spera che i nostri personaggi preferiti possano uscirne vivi. E nel frattempo: uomini, donne, bambini, anziani, animali, tutti bloccati e rinchiusi aspettano di poter esser liberati. Sarà il governo o forse entità di altre galassie? Forse solo dei bambini che ignari di tutto procurano dolore, come ci viene facile farlo noi? Non ve lo dico. D'altronde The Dome è anche un libro politico che parla dell'America e delle sue contraddizioni, tra deliri di conquista e dominio, con Dio usato per nascondere ogni nefandezza, ossessionata dal potere e dal denaro e un'altra America, quella che ci piace di più, che guarda alle persone e alla loro vita: decente e libera. Per me la seconda è pura fantasia, ma vivendo in una sua (ex) colonia, non posso non sentirne l'influenza politica, culturale, sociale.<br />
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Libro avvincente, entusiasmante, che dona personaggi indimenticabili, un finale commovente. E qualcuno osa dire che King non sia un grandissimo Autore! Meritereste di passar la vita con Big Jim e i suoi scagnozzi. A noi piace l'umanità e teniamo nel cuore Dale, Rusty, Julia, alla quale è affidata il bellissimo finale. Noi siamo per l'umanità che resiste, perchè libera e fiera di amare. Cupola o meno.babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4281613038554440841.post-30106120616100988302016-07-11T21:22:00.000-07:002016-07-11T21:22:32.796-07:00Cipì di Mario LodiChe fine ha fatto la " narrativa per bambini" ? Esistono ancora libri educativi per i più piccini? Molto probabilmente sì. D'altronde i bambini continuano a nascere, per cui la necessità di aver libri di formazione per i bimbi, non penso sia del tutto tramontata. Esattamente come per la poesia, penso che la narrativa infantile sia un pianeta a sé, nell'universo ampio e infinito della letteratura. Il compito di aiutare i più piccini a comprendere i meccanismi della vita, attraverso il discorso della fiaba, va oltre la semplice abilità narrativa. Cè forse un po' di psicologia, e non solo. Però è fondamentale, necessaria, importante. Spesso viene liquidata come cosa per bimbi, nel senso dispregiativo del termine. Cioè qualcosa di semplicistico, banale, sentimentalista. Ma anche se fosse? Va bene così. Ci penserà la vita a renderlo un adulto qualunquista e pressapochista che legge e cita la Fallaci a cazzo di cane. Lasciamo che da bimbi, l'incontro con i libri e il piacere di leggere, avvenga sotto la luce splendida splendente di storie emozionanti, semplici, dirette, eppure ricche di simbolismi e metafore,per insegnare a loro che la meraviglia per la vita, l'amore, la morte, il dolore, è la cosa che ci rende umani.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-6rEgvYwjNxk/V4RrEXgUk0I/AAAAAAAAAJY/EmpUZgqv_vUBvUXwq0fLNLSXga4CJWRdQCLcB/s1600/cipi%25CC%2580.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-6rEgvYwjNxk/V4RrEXgUk0I/AAAAAAAAAJY/EmpUZgqv_vUBvUXwq0fLNLSXga4CJWRdQCLcB/s1600/cipi%25CC%2580.jpeg" /></a></div>
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Ok, è andata così: avevo la febbre, giusto? Direi proprio di sì. Per cui, mentre mia moglie era al lavoro, io me ne stavo a recitare la mia parte di moribondo a casa. Una buona interpretazione. Non ti dico da Oscar, ma un Nastro d'Argento, forse sì. A un certo punto, mentre mi aggiro come uno zombi in casa, mi imbatto in codesto libro: <span style="color: red;">Cipì di Mario Lodi</span>. Non so cosa sia. Mai sentito in vita mia. Lo prendo, è un libretto corto. Una piacevole lettura penso.<br />
Ecco: la lettura non solo è piacevole, ma è anche avvincente. Ci si appassiona subito a codesto libello. Solo che c'è un piccolo particolare: è triste. Si, ogni fiaba ha un suo elemento di tristezza. Lo so. Ma questo è...Davvero triste. Però di quella tristezza fondamentale che poi serve per raggiungere consapevolezza e gioia. Un insegnamento che oggi, nella debole cultura della felicità precotta e veloce, della soddisfazione del proprio sé in chiave edonistica e superficiale, viene visto come bigotto, reazionario. Oggi viviamo in un mondo di teste di cazzo, ecco . Sicché freghiamoci di quel che dicono o pensano gli altri, e godiamoci la lettura, ma sopratutto il mondo di questo passerotto<br />
La storia è quella di un passerottino curioso, pieno di iniziativa, leale e puro che conosce il mondo e le sue tante meraviglie, ma anche i pericoli. Che siano un campo di grano o il cielo infinito, simboli di gioia e allegria, che il gatto o un temibile gufo, simboli di morte e dolore.<br />
Commuove "Cipì" e non si preoccupa di farlo in modo devastante. Nel 1972, quelli che avendo problemi con le proprie emozioni e la vergogna di palesarle, ciarlano di " cinema trattenuto", di distanza, equilibrio, ecco questi non c'erano. O giustamente non venivano ascoltati. Non ci si vergognava di piangere e an che tanto per un uccellino e le sue tragiche avventure.<br />
Dalla morte di una piccola margherita, all'inverno tragico, alla moria di piccoli per colpa di un gufo. Sono passaggi necessari: si vive e si muore. E in mezzo, tra questi due grandi eventi, c'è spazio anche per trovare la compagna della propria vita, altro messaggio che in epoca di precarietà sentimentale, par assurdo, la comprensione che non siamo soli, ma viviamo in collettività e quindi dobbiamo cooperare, condividere, aiutare gli altri. Ci insegna che talora non verremo capiti e forse anche disprezzati dagli altri, perché la voglia di sapere e la verità, ci spingeranno a non accettare dogmi e verità rassicuranti, ma non dimostrate. E che , quando tutti ci odieranno, è fondamentale non darsi per vinti, ma lottare per la verità. Non tanto per un riscatto personale. No, ma per tutti: noi e gli altri.<br />
Il libro è frutto del lavoro collettivo dello scrittore e dei bimbi di una scuola materna, dove lui - mi pare facesse il maestro- è una perla struggente e appassionante di purissimo sentimento e lezioni di vita, etica, morale. Si, parole che agli uomini liberi e infelici fan tanto paura, ma lasciamo che almeno da bambini, queste cose ci aiutino a crescer un po' meglio.<br />
Riprendiamo l'abitudine di leggerli codesti libri, non tanto per i nostri figli, ma anche per noi stessi. Ritorniamo a una vaga e imbarazzante purezza di sguardo, di animo. voliamo nella vita e nella morte con Cipì. Non potrebbe che farci del bene.babordo76http://www.blogger.com/profile/08991307634012143115noreply@blogger.com0