Si, si, lo so! Vi scrissi, l'ultima volta, che mi sarei occupato di Pratolini e del suo capolavoro: Cronache Famigliari.
Non disperatevi, non me lo son dimenticato! Solo che a volte capitano delle cose, degli imprevisti, che cambiano radicalmente un piano. Ecco cosa è successo.
In ogni caso vi dovevo scrivere qualcosa su un grande scrittore come Pratolini, no? Ecco vi scrivo alcune cose su un grande scrittore che si chiama : Fabrizio Borgio.
Che definire scrittore è poco. Ha fatto, novello Jack London in salsa piemontese, molti lavori e tante cose. Tra le altre è stato anche sergente nel nostro esercito. In più, cosa da me graditissima e fondamentale, è pure un compagno.
Ora: graditissima e fondamentale, ma sempre criticabile. Nel senso, mi spiego meglio: non è che l'appartenenza politica mi faccia dimenticare che sto leggendo un libro. Conta quello, ciò che vi leggo.
E qui ho letto grandi cose. Enormi
Io non sono tra quelli che reputa scrivere di genere un'attività da ribelli. Mi fanno ridere quelli che si sentono in lotta contro gli accademici e i radical chic. O che pensano che mettendo delle idee originali, tarantinate a cazzo, un atteggiamento da duro der tufello, ti rendano un personaggio. Fabrizio non è nessuna di codeste cose. Non è un personaggio, ma una persona. Sicché attento a quello che lo circonda, abbastanza originale perché non pretende di inventare nulla di sbalorditivo, basta solo la sua storia. E i suoi personaggi
Non passa tempo a polemizzare contro fantomatici nemici sul suo blog.Fabrizio è un grande autore che fa dell'artigianato di lusso un bene prezioso. Parole, situazioni, personaggi, sono tutti meticolosamente necessari e utili. Non strizza l'occhio al pubblico di nerds e affini con i vari "citame sto cazzo". Seppure vi siano codeste citazioni. Solo che qui sono "influenze" rielaborate eccellentemente.
Prendi codesto primo romanzo. Un debutto meraviglioso. Ambientato nel suo Piemonte, in zone di montagna, chiuse, quasi naturalmente posizionate in una quarta dimensione lovecraftiana, Masche è narrazione implacabile, carica di macabra tensione e impeccabile descrizione di ambiente.
La storia sposa le suggestioni di certi gioielli come : La Casa Dalle Finestre Che Ridono, con uno stile solido, classico, distaccato, ma mai gelido o impersonale. Come se il film di Avati fosse gestito da un regista svedese o danese, uno a caso ihhi, per cui quel esser distaccati che in realtà è fuoco sotto la cenere.
Questo fuoco è la passione, ma non solo questo: la serietà. Ecco, Fabrizio Borgio è persona e scrittore serio. Vi dice che i bimbiminkia, anche quelli che hanno la sua età, durano poco. Perché il genere è sempre e comunque "politico e militante". Attraverso l'Orrore un grande scrittore ti descrive l'umanità e la società.
Non manca tutto questo in masche e sopratutto in quel sublime capolavoro, l'ennesimo - ci abitua troppo bene costui- che è La morte mormora e nel giallo classico Vino Rosso Sangue.
Questo romanzo di debutto narra le gesta di due sataniche sorelle-gemelle: Le Marchisio. Si parte dal loro misterioso e splatteroso omicidio per finir nei territori del sopranaturale più macabro e spaventoso. A indagare giunge da Torino , Stefano Drago. Un investigatore dell'occulto, che indaga sui fatti poco chiari. Aiutato da un commissario e dalla sua vice, l'uomo si scontra con un paese che pare viva in altre epoche, tra orrori del nazismo, stregoneria, maledizione,e il Male. Il tutto ambientato in paesi che abbiamo anche visto, ci siamo stati - anche solo per passaggio- con una descrizione degli usi e costumi impeccabili.
Fa paura, non lascia spazio all'ironia giocarellona,.. Volete leggere un bellissimo horror italiano? Prendete codesto libro e poi tutti gli altri di questo magnifico scrittore.
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