Mare,mare,non viene mai nessuno a farci compagnia..Non dice così la canzone?Bè, a fanculo la compagnia,il turistume decerebrato da spiaggia.Il mare d'inverno è una benedizione,una assoluta e talora immeritata benedizione.
Fin da bambino,a causa della mia cagionevole salute,avevo l'abitudine di trascorrere con la famiglia un paio di settimane,ma anche una va.., al mare .Dove?Pietra ligure,Loano,Varazze.Amo la liguria.Sono antipatici e già questo me li rende speciali.Io non vado a fare il turista in vacanza,loro non si comportano da gente ospitale,meno male!Insomma due settimane goduriose,dove mi faccio i cazzi miei e mangio davvero benissimo. D'altronde se Piemonte,Veneto,Toscana,sono le regioni verso cui nutro sani sentimenti razzistici,devo dire che la liguria è con il lazio,la sardegna,la basilicata,l'emilia non la romagna,le marche-umbria-una razza una faccia- tra quelle che amo maggiormente.Vivendo in Italia,una non nazione, la regione è il vero e unico stato.Quindi mi reputo anche uno aperto verso gli stranieri!
Insomma ,io a Varazze andavo in libreria,come vado sempre anche qui ,nella mia odiatissima/amatissima Brianza.Così ho preso i classici,perchè la mia modestissima cultura-troppo bassa rispetto a quella che vorrei ottenere,ha bisogno di essi- non può essere abbandonata solo a libri di genere o robe simili.London mi piaceva ,avevo letto ..Sai,quel libro?Il richiamo della foresta.Vedo questo Martin Eden e lo prendo.
Un libro per me diventa un classico non per caso,non per capriccio intellettuale,non a furor di popolo o per ragioni di stato,un libro è un classico per la sua potenza,la sua forza,che spacca il culo a un esercito di passeri kamikaze e ingravida migliaia di passere esuberanti,ecco credo sia questo il segreto da svelare.
Martin Eden, è un capolavoro.Questo lo sappiamo no?Cioè,altrimenti per quale motivo del menga mi metterei a parlare di classicismo,di opera immortale,che supera indenne le barriere del tempo e la morte della cultura ,nel tempo del semplicismo e del "essere genuini",ah diabolici che non siete altro,voi intellettual sempliciotti e popolani,al rogo...ecco dove dovreste finire.
La sua prima comparsa ,il libro,la fece a puntate tra il 1908-anno di nascita del mio mai scordato nonno materno-e il 1909 a puntate su Pacific Monthly,o una roba simile..poi divenne un romanzo unico
La trama?Prendi un ragazzo del popolo,esattamente come l'occhialuto che sta scrivendo ora, il marinaio Martin Eden.Lui vuole diventare uno scrittore,anzi un famoso scrittore,anzi meglio:un famoso intellettuale ben voluto dai salotti dell'alta borghesia colta,dove esporre le sue tesi socialiste e influenzate dal filosofo H.Spencer,dedica il tutto a una idea altissima di Bellezza e sopratutto al suo amore ,la bella Ruth figlia della borghesia capitalistica più importante e rispettata della sua città
In molti come al solito hanno voluto vedere l'autobiografismo dell'autore,dimenticando che uno scrittore potrà scrivere pure su di sè,ma il suo vero compito è scrivere del mondo e qualora non vivesse in una società socialista ,attaccarlo e mostrarlo per quello che è:una ingiusta prigione dove le classi meno abbienti sono schiacciate da quelle capitaliste.Tanto che lo stesso London disse di aver scritto il romanzo,perchè nauseato dalla figura dell'Eroe,e sopratutto-vivaddio,viva quindi Stalin- un attacco all' individualismo. Il romanzo infatti è pieno di critiche al capitalismo e alle sue devianze.Attraverso la figura tragica di un proletario che fa di tutto,con grandissimo impegno ,per arrivare ai livelli della famiglia di Ruth.
Il romanzo infatti è una spietata e durissima riflessione sul come si crea un mito,sulla solitudine di una persona sensibile,sul duro lavoro che forse ti darà un breve successo,ma che ti viene rovinato dai professionisti dell'industria culturale,sulla lotta tra classi,visto che Martin viene portato nella casa della famiglia della sua amata perchè ha salvato la vita ,in una rissa,al fratello della ragazza.Per ringraziarlo e per mostrarlo ai suoi,curiosità dei ricchi nei confronti del popolo,lo invita a cena.Martin si innamora della ragazza e decide di diventare scrittore,perchè confonde l'ipocrisia dei ricchi con un senso di amicizia.Sarà deriso da tutti,patirà la fame,ma poi riconquistata Ruth ottiene fama e successo grazie a un libro.Vedrà come la gente cambia quando uno diventa famoso e questo lo porterà a riflessioni amarissime e a un finale a suo modo commovente e amarissimo
Il libro mi è talmente piaciuto che in un giorno e mezzo l'ho finito e vissuto.Perchè,questo si fa:i libri si vivono!Mi riconosco nel personaggio del ragazzo della piccola borghesia,l'amore per la scrittura e la devozione per quelli che "sanno",la voglia di imparare,di elevarsi,tuttavia il libro mostra chiaramente come questi ambienti siano parassitari.Gente che potrebbe permettersi aperture filosofiche e mentali ,grazie alla possibilità di istruirsi sono un branco di stupidi cialtroni,vittime del danaro,infelici arroganti.Non fanno pietà i borghesi di questo stampo,ma schifo.L'arte non è un mezzo salvifico,ella è prigioniera dell'economia e lo scrittore della fama.Meritata o no,diventa un simbolo di quel sistema che tanto si vuol superare.Oggetto sbattuto tra l'immaginario incolto popolare,la citazione d'obbligo e falsa degli acculturati,e la mera capacità di vendita.Martin con le sue bassezze,debolezze,la sua infinita fiducia nell'arte e nella cultura è destinato a soccombere contro la prepotenza del capitale,dell'ipocrisia di classe che mina anche l'amore.Libro che dopo cento anni ancora risulta potente e importante.Non me lo farei mancare!
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