venerdì 13 settembre 2013

SORGO ROSSO di MO YAN

All'inizio c'è il cinema.. Avevo appena visto LANTERNE ROSSE, di Zhang Yimou, ero rimasto stregato da quelle atmosfere,dalla storia,cominciavo ad innamorarmi della Cina.
Tanto che la passione per questa terra e la sua storia è pari solo a quella per l'Unione Sovietica e la Russia.
Un mondo lontano con tradizioni e usanze diverse dalle nostre, che non mi sento di giudicare nettamente nè in negativo , nè in pessimo,ma prendo atto di quanto ci viene detto con la giusta sospensione di credulità,visto che la nostra propaganda, confusa con l'informazione, da sempre è ipocrita e meschina con tutti quelli che non son alleati del nostro capitalismo
Mo Yan è uno scrittore molto stimato e apprezzato, ha lavorato a lungo in Cina con una funzione governativa di curatore della cultura nelle forze armate, o una cosa simile.. Quindi non è il solito dissidente che vorrebbe il suo paese sotto controllo occidentale o con un nuovo imperatore. Vincitore del nobel per la letteratura ,con questo romanzo ha scritto un poema epico di battaglie,amore,morte,violenza.







Il sorgo è una specie di grano  che serve per fare un vino quanto pare assai amato da quelle parti, è in un piccolo villaggio assistiamo alla storia di alcuni personaggi destinati a una terribile fine  o alla gloria.
C'è la giovane Dai Fenliang  figlia di piccoli e modesti artigiani è costretta dai genitori a sposare il figlio lebbroso di un ricco possidente

Diventerà prima amante e poi moglie di Yu Zhan'ao. Personaggio epico : brigante,assassino, (uccide il lebbroso e il padre di lui),eroe di guerra, ostacolo o prezioso alleato per le truppe sia nazionaliste che comuniste. Intorno a questi due personaggi la storia di un'epoca e sopratutto la rappresentazione dell'Epica Romantica e Furiosa di una Nazione, un  Popolo che resiste e lotta con coraggio per allontanare lo straniero invasore, ( i giapponesi vengono descritti saggiamente e giustamente come dei bastardi sadici),e per equilibrare lo scontro interno tra la gloriosa Ottava Armata dei comunisti,mal equipaggiati male ma coraggiosi ,eroici, leali combattenti  e quella fetida dei nazionalisti.
Nel mezzo disgrazie famigliari,lancinanti amori, la vita dei contadini, bande di cani rabbiosi.



Lo stile di Mo Yan è quello del grande narratore popolare, ma non popolano o peggio popolan-chic. C'è gusto e attenzione per la fluidità del narrato,ma mai a discapito dell'attenzione per i personaggi e le loro dinamiche con il contesto storico o  la realtà in cui vivono. C'è anche la descrizione di un tempo antico che si rimpiange contro il modernismo attuale.

Una volta cominciato non riesci più liberartene e ti ritrovi così dentro la guerra e la passione dei protagonisti.
Un'opera di enorme spessore,indimenticabile

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