mercoledì 3 luglio 2013

JOYLAND di STEPHEN KING

Come si può spiegare l'amore? Come puoi far partecipare altra gente alla tua festa di gioia e commozione ogni volta che esce il libro di uno scrittore tanto importante per te?
Ogni libro e ogni autore è un compagno, (si sono tutti dannatamente bolscevichi anche a loro insaputa , i capitalisti al massimo possono pubblicare 50 sfumature eh),di avventure, un maestro che ti dona insegnamenti, un amico che conosce ogni tuo stupido desiderio e che ti protegge dai tempi cattivi che prima o poi arriveranno nella tua vita.
Ritorni bambino,come quando credevi a quella festa ..come si chiamava? Dai quella che poi la cosa importante era mangiare il panettone e ricevere regali..Una cosa tipo : "Natale" tipo.
Insomma torni ad aspettare il tuo regalo,ma roba che ne parli mesi prima a tutti eh?Non vedi l'ora di gettarti in quella realtà parallela dove ci sono :mostri,eroi guasconi,belle fanciulle eccetera eccetera.
Il potere dell'immaginazione, il potere divino di creare vite e mondi,il grande potere di saper usare questo: ; (il dannato punto virgola!)
Si,dai è veramente roba da bolscevichi il creare cose nuove abbattendo il vecchiume del conformismo,dei personaggi stereotipati senza anima,fare a pezzi le perle di saggezza dei Volo di questo mondo.

Quindi capirete anche voi in che stato io fossi, pria di accalappiar sifatto libello!



                                                          



Ho letto critiche entusiastiche da parte di moltissime bloggers che peraltro stimo parecchio,ho letto sopratutto recensioni positive da parte del pubblico femminile,mi pare interessante questo dato di fatto,che il buon zio Stevie sia diventato D. Steele?

Bè, fatto sta che pur non essendo un capolavoro,pur avendo dei punti meno felici e cadute di tono,questo libro possiede una sua forza ,una sua urgenza, che a me ha conquistato. Sai quei prodotti che procedono tranquillamente,se la prendono comoda,e nel frattempo ti fai un giro in compagnia di personaggi ben scritti ,che ti par di conoscere,scambi per veri. Seppure legati al classico stereotipo del genere

Questo libro vive in bilico tra buona prova letteraria e la possibilità di cannare in pieno. Non soffrendo di labirintite ,diciamo che si salva con una piena sufficienza
Perchè le parti che ci commuovono, che ci fanno riflettere,sono di più rispetto a un pre -finale un po' loffio, (lo scontro finale con il cattivo), certe banalità, (il giovine che fa sesso con la madre del piccolo malato e condannato a morte prematura),perchè poi si avverte una malinconia concreta. Non creata artificialmente per vivere sulla carta,ma molto probabilmente sentita da King stesso, che con questo romanzo saluta la sua parte  rimasta giovane.
Tu puoi continuare tutta la vita a fare il giovane,ma appunto :lo fai. Non lo sei. Si è giovani solo per alcune brevissime stagioni,poi diventi un coglione, un buffone,un patetico e ridicolo idiota. Invecchia, che è naturale cazzo!
Questo romanzo ti fa vivere la triste consapevolezza che le cose finiscano,che le belle cose - stranamente.- hanno l'abitudine di finire prima. E di rimanere immortali,seppure con tante zone morte, nel nostro pensiero.
L'età dei sogni,delle speranze,del farò questo e quello, insomma : ascoltati Gli Anni di Max Pezzali ed è tutto lì. Non fare lo schizzinoso o la schizzinosa,che conosco gente la quale stra parla di grande cinema menzionando Renny Harlin o Tony Scott eh!
Così entri subito in sintonia con Devin,uno qualunque che per tutto il libro si comporta da uno qualunque
Ecco questo è il potere di King: Realismo. Si,cari miei :fanculo il realismo,e bla bla bla. Il grande cinema e la grande letteratura del fantastico assume maggior rilevanza e potere se ancorata in situazioni di massimo realismo,altrimenti va...C'è la Magica Bula con i maghetti,elfetti e robe simili,ma vabbè...

Devin possiamo essere noi. Abbiamo tutti conosciuto una tizia che si è presa gioco di noi, (questo è tipico per noi maschi che siamo portati a essere romantici,fedeli,seri in fatto di relazioni eh....ghghghgg mi aspetto la furia delle femministe ^_^), tutti abbiamo fatto lavori stagionali, (e grazie al cazzo,siamo precari!),e conosciuto sul posto di lavoro gente fantastica e colossali figli di puttana.
Ecco il libro diventa importante per questo suo essere sinceramente crepuscolare. Non importa tanto la parte magica o il "giallo",ma gli incontri che Devin fa, le lontananze, la morte del tuo migliore amico,la vecchiaia del padre,l'ultimo saluto a un ragazzino.
Il mondo del luna park diventa così la metafora della vita ,con i suoi divertimenti  superficiali,ma che ci danno tanta gioia e la tristezza implacabile quando tutto finisce.

Non è un capolavoro e qualche detrattore saputo ce lo ricorderà, (lo so perchè io sono il presidente onorario dei Detrattori Saputi),ma se non vi intestardite nel cercare a tutti i costi l'orrore,vi rimarrà una piacevolissima storia di amicizia,amore,vita. Quella reale,concreta,quotidiana,normale. E lo ripeto: la normalità è una stupefacente officina di grandissime storie .

Ringrazio lo zio Stevie per Devin,Mike,Tom,Annie,Ed e l'ocio ocio a Lane....Godetevi questo libro,ne vale la pena

posto una bella recensione della mia amica Flavia

http://comeunafenice.wordpress.com/2013/06/23/joyland-stephen-king/

e la recensione della mia amica Francesca
http://www.scenecontemporanee.it/libri/vetrina-joyland-633

6 commenti:

  1. Già. Il realismo è il punto di forza di King. Lo è sempre stato e sempre lo sarà. Lui ama osservare le reazioni normali delle persone qualunque. Le mette davanti all'ignoto, al fantastico, all'orrore proprio perché questi elementi fanno da lente di ingrandimento ed amplificano le reazioni ma tutto questo è contorno, fuffa, paesaggio. La sostanza sono sempre e solo i sentimenti veri. E chi ancora non se ne è accorto... beh, peggio per lui!
    (Sorvolo sul fatto di voi maschi portati ad essere fedeli, romantici ed onesti? Sì, mi sa che è meglio ;) )

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    1. è scientificamente provato che io sia fedele come un cane al suo padrone eh! ^_^
      e quindi essendo io un maschio lo sono anche gli altri cucciolotti del branco.

      Si,è la cosa giusta: usare il genere per dire altro .Cose vere,reali,normali. La paura del realismo è fuga.Nè più nè meno e la gente che scappa,che non si prende la responsabilità piccola o grande che sia , non mi piace

      Sai che ho spoilerato pochissimo ?

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    2. Ma solo perché non c'è quasi nulla da spoilerare! ;)

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    3. verissimo,eppure mi son impegnato a fondo e se noti bene , ho pure rivelato il nome dell'assassino,ahahahhahah ..son diabolico, e non solo nell'amplesso- come cantava il buon diego abbantantuono ^_^

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  2. Fantastico. Hai centrato in pieno lo spirito del libro - sì, non un capolavoro, come tutti i gesti e i segni derivati dalle transizioni, dai passaggi - e ne hai saputo descrivere l'essenza. Con una schiettezza che amo e che un po' mi manca (visto che dei libri mi occupo in veste fin troppo ufficiale, e a lungo andare questo un poco stanca). Ma è questa veste, riprendendo anche le parole di Vale, che nella vita conta: il sentimento, l'emozione, la nostalgia... è l'umano che viene disossato, l'esistenza che svela il suo segreto.
    "Tutto il resto è buio".

    Fran

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    1. Infatti, King è un grande umanista. Uno che si occupa di personaggi comuni,quotidiani,e usa il genere horror come metafora del dolore,delle difficoltà,di tutto il brutto che ci capita e di come certi riescano a resistere
      Joyland è un grande romanzo di personaggi,di situazioni agrodolci,come se King facesse i conti con se stesso:ora. Tanto che il mistero è assolutamente poca cosa!

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