mercoledì 29 marzo 2017

Il Giardino dei musi eterni di Bruno Tognolini

C'è un confine molto sottile tra romanzo per l'infanzia e letteratura per un pubblico adulto. Spesso trattiamo sia i grandi che i piccini, come gente sempliciotta, la quale dovrebbe accontentarsi di storie leggere, di puro svago e intrattenimento ( a sua volta caricato verso il ribasso) che fa male pensare!
Invece un libro rivolto anche a un pubblico di bambini o ragazzini, può affrontare temi terribili come la morte, l'abbandono, il distacco che prima o poi tocca a tutti, perché le persone o gli animali che amiamo non ci saranno sempre.
Qui arriva la letteratura. Io non credo che cinema e letteratura debbano per forza essere fedeli alla realtà. O meglio: essa è il punto di partenza, ma il dio delle storie mi liberi di quelli che dicono: " ah, che robetta buonista e consolatoria, nella vita vera.." Cosa? Sei davvero certo che esista una "vita vera", o siano solo le tue abitudini,  la stanchezza e la rassegnazione a farti parlare in nome dell'universo intero? Però, mettiamo sia così, scrivere è un atto privato che esplode nel pubblico. Per quale motivo, io, non posso prendere la realtà e piegarla al sentimento? Si, rassicuriamo, consoliamo, creiamo illusioni. Perché forse al ragazzino che c'è in noi, il fatto che il suo amato gatto o cane, siano vento nel vento, cito Battisti perchè sta canzone è ottima e vi invito a sentirla mentre leggete la recensione,  eterni e inseparabili. Magari, quando toccherà a noi andarcene, sarebbe bello rivederli. Per sempre.
Però il punto non è questo, il punto è: si scrive di morte. Per un pubblico giovane.
Tognolini lo fa benissimo.


Il libro è commovente, toccante, c'è un tentativo esibito di essere il più possibile lirici e poetici, cosa che farà storcere il naso a qualcuno, ma credetemi : questa storia deve diventare una Vostra Storia.
Perchè in tempi di cupo materialismo senza idee di rivoluzione, ma freddo, distaccato, disfattista, le parole di questo libro ci scaldano col calore delle lacrime che versiamo, maledetta pagina 75, ci porta a riflettere su come ogni essere vivente sia fondamentale e importante, lo fa sotto forma di fiaba e di giallo, avvincente dalla prima all'ultima pagina.
In breve : la gatta Ginger si risveglia nel Giardino dei Musi Eterni, un cimitero per animali. Dopo l'iniziale confusione stringe amicizia con gli altri animali . In particolare il pastore maremmano Orson.  La gatta ben presto si trova coinvolta in una strana storia, alcuni Animan, così si chiamano i nostri animali dopo la morte, stanno scomparendo misteriosamente.
Dove son finiti? Che succede?

Così mentre la trama si infittisce sempre più, le pagine si riempiono e palpitano di sentimenti nobili, valori da non perdere: amicizia, amore, fedeltà.
Inutile dire che chi ha un animale a casa, anche un marito va bene, sa quanto ci affezioniamo ad essi e viceversa. Conosciamo benissimo, anche senza averlo provato, il dolore fortissimo che proviamo o proveremo quando loro ci lasceranno, perché essi ci sono sempre stati, ci hanno tenuto compagnia, rallegrato e nei momenti di solitudine, son stati preziosi.
Come animali, coi loro pregi,  Questo libro meraviglioso è dedicato a loro e a tutti noi ; che ogni tanto ci par di veder o sentire nel vento, qualcosa di famigliare, qualcosa che ci faceva ridere e tremare il sangue nelle vene.