giovedì 16 novembre 2017

LASCIAMI ENTRARE di J.A. LINDQVIST

Novembre 1981
Come saranno gli anni 80 in Svezia? Come vengono rappresentati nei libri? Sai gli americani per esempio trasformano ogni epoca vissuta dalla generazione di appartenenza dello scrittore/regista, come di una cosa figa e indimenticabile. Legata spesso a film di cassette, qualche giocattolo, programmi tv, roba da mangiare. Noi a presso a belare alla luna degli stupidi: ! Quanto cazzo erano belli gli anni 80!"
Su questo tragico errore tra rappresentazione letteraria/cinematografica e nuda e crude realtà, una generazione di bambini senza infanzia, visto che non ne siamo ancora usciti, ha fondato una ragione di vita. Sicchè vai di toni epici e occhi lucidi per ogni film, cartone animato, merendina del cazzo, il tutto come se quelli fossero anni davvero magici
Tutto questo ha dato inizio a quella paranoia di massa , nota col nome: " Ci rubano l'infanzia"

Eco, questo avviene da noi. In Svezia invece gli anni 80 erano: brutte e desolate case popolari, bulli a scuola che in confronto quelli americani son timidi boy scout, famiglie disfunzionali,  madri assenti, padri alcolizzati o dispersi, solitudine, pessimismo e fastidio.
Sai che cazzo frega ai svedesi se han fatto il remake di It, o se in ghostubusters invece che gli uomini il cast è composta da donne! Che poi quello di It non era un remake!
Loro si chiedono: " Ma perché nessuno ci ha rubato l'infanzia?" Poi appare il fantasma mattacchione di Ingmar Bergman e risponde: " Perché dobbiamo solo soffrire"

Quindi questi sono gli anni 80 per gli svedesi e quelli vissuti dai protagonisti di questo ottimo romanzo.



Il passaggio dalla pubertà all'adolescenza è difficile come qualsiasi passaggio da una fase della vita all'altra. Maggior consapevolezza della propria mortalità, limiti, paura e desiderio di far parte di un gruppo e del mondo. Ci siamo passati tutti, il dottor Max Pezzali, dice che è l'"età della ragione", ma forse cantava di un'altra età. Non importa!
Non è facile crescere, abbiamo bisogno di un piccolo aiuto da parte di un amico,  abbiamo bisogno d'affetto, ok la smetto di citare canzoni pop! Per cui se dovessero mancare gli amici o in casa non sanno nemmeno cosa sia sta cosa chiamata affetto, potreste essere come Oskar, il protagonista di questo libro.
Figlio di separati, vive colla madre in una zona residenziale anonima e assai brutta, che spunta dopo aver attraversato una specie di foresta. Vessato dai bulli, pieno di rabbia repressa che sfoga accoltellando gli alberi e fingendo di smembrare le persone, e con questo vi siete già accorti che non siete per nulla in un romanzo horror americano, magari! No, qui siamo nelle notti buie e giorni oscuri delle lande nordiche europee.
Insomma, questo ragazzo chiaramente ha dei problemi. Come ce l'hanno tutti gli altri personaggi. Dal gruppo di anziani che si ritrovano tutte le sere in un ristorante cinese, per bere, passare il tempo, ma si avverte benissimo un senso di smarrimento, solitudine morte, i quali verranno coinvolti nei fatti di sangue che capiteranno nel loro quartiere; al tizio che si occupa di procurare le vittime per la sua "padrona",  fino alla "vampira" che nel film è chiaramente una ragazzina, nel libro è molto più ambiguo.. Cazzo non lasciate che capiti in mano a un vostro amico delle Sentinelle In Piedi, potrebbe farli esplodere la testa: un vampiro/a dal sesso indefinito.
Un mondo di solitudini, ma in perenne ricerca d'amore. Si, perché se siete folli come o comunque siete del nord, capirete subito che oltre a quel grigiore e a quella noia, c'è fortissima la voglia di amare ed essere amati.
Oskar ed Eli, oppure l'uomo che aiuta Eli e coste° , il vecchio Locke e la sua amata.Tutti bruciano la loro vita, finiscono anche malissimo, proprio perché non possono far meno di amore. Vuoi per vendetta, vuoi per ossessione, vuoi perché  " no, non voglio esser solo, non voglio esser solo, mai"
Lo stile di scrittura di Lindqvst è quello che io tanto amo anche nei film nordici: un'apparente freddezza che non mai " trattenere", ma piuttosto lo sguardo profondo e distaccato su cose e persone. Perché fidati, il sole potrà anche non scaldarti mai. E allora rimane un perenne "parzialmente nuvoloso"  nell'anima e nella vita.
Oskar ed Eli si conoscono, fanno amicizia, si amano, come tanti ragazzini della loro età. Certo uno dei due è una creatura della notte, ma non ha nulla di romantico o particolare. Non è altro che un essere condannato all'eternità. ma anche fragile come una ragazzina.  L'incontro con quel ragazzo sfortunato cambierà la vita di entrambi.
Il paranormale entra soffusamente nella vita quotidiana, nella descrizione basato sul massimo realismo della vicenda narrata, un po' come succede con i romanzi di King, il genere serve non tanto per spaventarci o per parlare di mostri, ma per metter su pagina la vita umana in una società chiusa al confronto, dove è più facile esser soli, e di come le persone cerchino in tutti i modi di trovare qualcuno da amare.

Se non fosse per alcune pagine un po' forti, potrebbe essere un modo per avvicinare i giovanissimi al genere horror. Perché molti episodi narrati, se fossero letti da coetanei dei protagonisti, potrebbero aver maggior forza ed energia.
Rimane un ottimo libro horror adatto anche ai più grandi e da leggere assolutamente

Qui di seguito la  mia recensione del film
https://lospettatoreindisciplinato.blogspot.it/2013/01/lasciami-entrare-di-tomas-alfredson.html