mercoledì 21 gennaio 2015

ARRIVA PADDINGTON di MICHEAL BOND

Primo di una lunga serie, cominciata nel 1958 e conclusa nel 2008, di libri scritti da Micheal Bond un ex cameramen della bbc, autore di diversi libri per bambini. L'orso venuto dal misterioso Perù è un vero e proprio fenomeno letterario e non solo: serie a cartoni animate e questo anno anche un film davvero notevole.
La letteratura per l'infanzia spesso viene bistrattata o poco considerata, rilegata a un convenzionale " che bello!", perché legata a un mondo fatto di sogni, fantasia, possibilità infinite, in contrapposizione alla vita grigia e monotona di un medio lavoratore. Un grosso sbaglio, perché essa ha una funzione educativa fondamentale. Attraverso le avventure surreali, stralunate, di personaggi immaginari, prepara i piccoli a diventare adulti e non il contrario. Non è" roba per bambini ", quindi per comprenderla devo essere uno di quei tragici immaturi , eterni bambocci ed adolescenti, niente affatto. Ma ritrovare la voglia di crescere, di costruirsi una propria identità,conoscere il mondo, ed è questo che vogliono tutti i bambini ed è questo che fa la letteratura per l'infanzia.
Oserei dire che Paddington è l'esempio calzante della teoria esposta sopra.



Il libro comincia con il ritrovamento del simpatico orsetto "combinaguai ",( nella frequentatissima fermata di Paddington) , da parte della famiglia Brown. Proprio da essa prenderà il nome l'orso proveniente dal misterioso Perù, mandato dalla Zia Lucy, la quale si è ritirata nell'ospizio per orsi, per rifarsi una vita in quel di Londra.



Il libro in questo modo ci spiega come sia complesso e difficile inserirsi in un nuovo contesto, come il diverso non sia mai un pericolo,ma una nuova vita e nuove abitudini da scoprire. C'è anche un po' di storia britannica, di modo che i bimbi leggendo imparino le loro origini e la loro storia.
Un'opera delicata,leggera,eppure a tratti malinconica e tipicamente british. L'orso porta scompiglio e guai in ogni posto dovunque si rechi, mettendo in imbarazzo la famiglia Brown o spiazzandola con disastri epici,eppure - non si sa come- cade sempre in piedi. Che sia la metropolitana, il bagno di casa, la spiaggia, il teatro, la festa di natale. Ci ricorda come spesso i bimbi , nel loro esplorare il mondo, siano portati a sperimentare e creare pasticci,ma non è la repressione e il castigo a farli crescere,ma proprio la sperimentazione dei loro limiti e di come uscirne.
In questo Paddington è assai istruttivo. Insegna come l'attenzione per il diverso e la sua accettazione sia doverosa in una società civile e democratica, e ci fa comprendere il punto di vista di un bambino piccolo, di come  per lui tutto sia nuovo,un'avventura,e di come cerchi di soddisfare la sua curiosità,e parallelamente di donare/cercare la nostra approvazione e affetto di adulti.



Serve anche a noi lettori da troppo tempo abbandonati alla mediocrità di letture convenzionalmente sentimentali o pruriginose , o ciniche alla cazzo di cane, per ritrovare serenità,gioia, divertimento. E un filino di commozione per questo meraviglioso personaggio

2 commenti:

  1. Verissimo! Alla fine il personaggio di Paddington diventa una metafora dell'infanzia, in quanto prende le caratteristiche dei bambini, le estremizza e le decontestualizza, portandoti così a riflettere su di esse.

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  2. esatto. Proprio questo elemento lo rende così immortale e fondamentale

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