giovedì 11 agosto 2016

LA VITA CHE SI AMA - storie di felicità di ROBERTO VECCHIONI

Una delle cose belle, nel fatto di aver uno o più blog poco letti, è che hai il potere di evitare grosse figuracce. Certo molti diventano blog star anche per quel motivo. L'effimera gloria in questi tempi vacui e fragili, passa anche da lì. Dicevo: ti leggono in pochi, pochissimi. Meglio così. Che io scrivo per me, principalmente, poiché nella parola scritta riesco a esprimere i miei sentimenti e idee. Sentimenti e idee, che sicuramente fregano poco assai a un artista come Roberto Vecchioni.
Non so come avvenga, ma nella vita di ognuno di noi ci sono le persone speciali. Chi sono costoro? Quelle che in un modo o in un altro ti insegnano a vivere. O meglio a dar un senso alla vita. Che altrimenti sarebbe un esercizio di stile per nichilisti annoiati. E io non sono né nichilista né annoiato, semmai spaventato, affascinato, stordito, meravigliato, angosciato, incantato, di fronte alla vita e alle sue scintillanti tristezze e splendide gioie.
Quando ami ti senti sicuramente più forte, ma sei anche soggetto a momenti di dolore, fragilità, ti chiedi: " e se finisse?". Ecco, io -nonostante tutto-amo questa cosa assurda e straordinaria che è la vita e per tutti codesti motivi, non potevo che apprezzare un libro che si intitola: la vita che si ama.


  

In questo libro si parla di una cosa tanto cercata, ambita quanto disprezzata e criticata: la felicità. Che non ha nulla a che fare con l'entusiasmo o la serenità, false piste, miraggi nel deserto dei sentimenti precari, nel mondo delle illusioni e delle libertà inconsistenti.No, signori, essa, è materia assai seria. Non per tutti, quelli che si crogiolano nella vigliaccheria del proprio imbruttimento, che vivono solo per gioire del dolore altrui, ecco non solo non la conosceranno mai, ma sono indegni di essa. Senza alibi di sorta. Senza giustificazioni. Devi impegnarti a fondo per trovarla e gettarti nella tempesta e nel vento, ecco quella è la felicità.
Che si accompagna con il dolore, dandosi pacche sulle spalle, ubriacando l'anima delle persone. Tutto qui. Nei racconti del libro troverete questo. L'incanto per aver trovato la donna della nostra sciagurata vita, e quindi il desiderio di sfidare il tempo per esserci da e per sempre. Che bambina eri? E che ragazza? E ora? Come invecchieremo insieme? Si parla di una casa che ha visto i momenti migliori e la tragedia che colpisce un figlio, di colleghi impazziti per un passaggio particolare, una traduzione di una poesia, di un padre che giocava il cielo a dadi, di ragazzi innamorati, di come nacque "luci a san siro".
C'è dentro la vita mescolata, condita, impreziosita dalla forza immaginifica del racconto. Si, carissimi miei: a noi piace raccontarcela la vita. Non per sfuggire da essa, ma per aiutarla, che anche lei ha bisogno di esser vezzeggiata, coccolata, di sentirsi dire cose belle ed epiche. Perché l'arte che sia altissima o da pian terreno, ha questo di bello: la giustizia. E quindi puoi sistemare le cose che andrebbero sistemate, o raccontarle per quelle che sono. Sopratutto però, cosa fondamentale, tenendo ben presente una cosa: i sentimenti, proprio loro, sono alla base di ogni cosa.
Io ho trovato questo libro un piccolo e prezioso contributo alla felicità. Potrebbe accompagnarvi casomai voleste avventuravi sulla e per la strada che porta ad essa.

Queste poche parole che ho scritto le dedico a mia moglie, che mi ha indicato due anni fa, il mio piccolo e sgangherato sentiero che porta alla felicità per quelli che come me forse se la sono voluta negare per troppo tempo. A lei che ascolta Guccini, ma dà retta a Vecchioni . E a voi, per il tempo che state regalando alla lettura di questo post.
                     

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