martedì 12 luglio 2016

THE DOME di STEPHEN KING

Visti, osservati, da altra angolazione e distanza, che differenza c'è tra noi esseri umani e gli insetti?Siamo in tanti attaccati l'un all'altro nelle nostre città, nei nostri paesi, ci sentiamo importanti nel bene e nel male, perchè vivi e quindi dotati di sentimenti,  sogni, obiettivi. Ci si innamora, di una donna, di un cane, di un'idea. Sopratutto ci piace quella dolce illusione chiamata : libertà.  Ti sposti da una parte all'altra, cambi amicizie, amori, sempre libero e in movimento. Tutto ti appare più sostenibile. Ma se tu fossi costretto a rimanere fermo, immobile, in un solo territorio? Che accadrebbe? Come si comportano gli esseri umani, in costrizione?
Leggete The Dome e lo saprete.



Come sempre lo scrittore del Maine ambienta la sua storia in una piccola cittadina di provincia americana. Nel locale, nel piccolo, nelle vite apparentemente ordinarie, si nasconde il messaggio universale, che parla a tutti noi, circa le nostre glorie e cadute. Il bene e il male agiscono quasi sempre e quasi dovunque alla stessa maniera. Lui ti descrive Big Jim e ti viene in mente che di individui simili, ne hai conosciuti anche in Brianza Come anche tanta brava gente come Rusty, Dale e così vicini a noi
Come sempre, più che l'elemento fantastico e le pagine ricche di particolari macabri, contiamo noi: contano gli esseri umani  L'abilità di King è di dar peso e sostanza anche a chi compare per pochissimo nella storia, giusto per farti star male quando muore. Ogni essere umano è importante, e la sua morte non deve stuzzicare i tuoi bassi istinti, ma colpirti, far male.

Così come impareranno i cittadini di questa cittadina, costretta a rimanere esclusa dal resto del mondo, da una stranissima cupola che li ha rinchiusi e tagliati fuori dal mondo. Questo inaspettato evento porterà a galla le personali ambizioni, i misfatti, i crimini e anche la solidarietà, l'unione, l'amore, tra il giovane protagonista ex veterano della guerra in Iraq e la giornalista locale. Si mette in scena lo scontro tra dittatura, con la scusa della situazione d'emergenza e di dar sicurezza e ordine alla città, e democrazia umanista, che cerca in quel contesto di mantenere i sentimenti, le relazioni, la lucidità necessaria.

The dome è un libro anche molto  tragico. La morte colpisce anche innocenti, vittima della follia dei mediocri. Perché ci dice anche questo: tu dai la divisa a un cretino e quello si sente un padre eterno, per cui si sentirà in diritto di vita e morte sulle vite degli altri.  In bilico tra pessimismo, e la ricerca di uno sguardo più felice e partecipe sul destino, la vita, dell'umanità, la lettura scorre veloce ed avvincente per le sue oltre mille pagine.  Si detesta i cattivi come Big Jim o suo figlio Junior, si ha pena per le vittime, si spera che i nostri personaggi preferiti possano uscirne vivi. E nel frattempo: uomini, donne, bambini, anziani, animali, tutti bloccati e rinchiusi aspettano di poter esser liberati. Sarà il governo o forse entità di altre galassie? Forse solo dei bambini che ignari di tutto procurano dolore, come ci viene facile farlo noi? Non ve lo dico. D'altronde The Dome è anche un libro politico che parla dell'America e delle sue contraddizioni, tra deliri di conquista e dominio, con Dio usato per nascondere ogni nefandezza, ossessionata dal potere e dal denaro e un'altra America, quella che ci piace di più, che guarda alle persone e alla loro vita: decente e libera. Per me la seconda è pura fantasia, ma vivendo in una sua (ex) colonia, non posso non sentirne l'influenza politica, culturale, sociale.

Libro avvincente, entusiasmante, che dona personaggi indimenticabili, un finale commovente. E qualcuno osa dire che King non sia un grandissimo Autore! Meritereste di passar la vita con Big Jim e i suoi scagnozzi. A noi piace l'umanità e teniamo nel cuore Dale, Rusty, Julia, alla quale è affidata il bellissimo finale. Noi siamo per l'umanità che resiste, perchè libera e fiera di amare. Cupola o meno.

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