lunedì 20 febbraio 2017

LE STREGHE di ROALD DAHL

Mi par di aver notato che i libri per l'infanzia e la pre adolescenza, nascondino, dietro a immagini fantastiche o di rappresentazione della vita reale dei piccoli, non tanto messaggi rassicuranti, o di svago infantile, ma che essi siano delle specie di guide per la sopravvivenza futura, dove : malattia, morte, sofferenze, certamente non mancheranno.
Ecco i libri per l'infanzia preparano i piccoli a famigliarizzare con la Morte.  Almeno certi classici  che ho avuto modo di rileggere o leggere per la prima volta. Quando non sono impegnati a descrivere i mille modi in cui si possa morire, o ammalare, si legge tra le righe una sottile accusa al mondo degli adulti, a come , spesso ineluttabilmente, si perda quel senso del magnifico, per abbandonarsi all'utilità del pratico. Non c'è nulla di male, nel fatto di crescere con maggior pragmatismo e badare alle cose importanti per la società, va benissimo. Per questo i libri per i piccini hanno una doppia malinconia: vivi e lasci allo stesso tempo l'età in cui tutto è possibile, le amicizie sembrano eterne, e il mondo degli adulti è distante: temuto, rispettato, ma senza vera attrattiva


Questo delizioso libro ha tutte le caratteristiche del libro per l'infanzia: una storia piena di magia, avventura, umorismo, ma dietro tutto ciò si parla di paura, dolore, morte. Il protagonista è un giovane bambino rimasto orfano dei genitori, periti in un incidente d'auto. Costui cresce in compagnia della nonna, persona assai brillante e gran fumatrice di sigari
Ella mette in allarme il nipote dalle streghe, le quali dietro a un'immagine di donne normali, nascondono creature maligne le quali hanno un solo scopo nella vita: eliminare i bambini. Esse infatti trovano i piccoli esseri ripugnanti e dal pessimo odore.
Il piccolo protagonista riesce a scappare a una di esse,  però sfortuna vuole che con la nonna si ritrovi in un albergo inglese, nel quale le streghe stanno preparando il loro incontro annuale colla Strega Suprema. Non sarà facile salvarsi, e per farlo si dovrà pagare un prezzo assai alto.


Roald Dahl, scrive un libro che ha del meraviglioso, poiché dietro uno stile semplice, diretto, pieno di verve e annotazioni ironiche, nasconde una grandissima amarezza. Quella che fa parte della nostra vita, dove non è detto che vi siano per forza finale positivi o negativi in modo così chiaro e netto
Ogni passaggio ci segna, e noi siamo destinati, durante la nostra vita a cambiare. Combattendo le nostre paure, le avversità, che non ci lasciano quasi mai indenni.
In poche frasi, con un piccolo scambio di dialoghi, Dahl cambia radicalmente l'atmosfera carica di possanza e maraviglia, per gettarci in momenti di sconforto o malinconia: la sorte di Bruno dopo la sua trasformazione in topo, il dialogo tra il protagonista- trasformato anche lui in roditore- e la nonna su quanto tempo vivano i topi, questi sono alcuni esempi.
Non vuol dire, però, che la vita alla fine sia solo dolore e sofferenza, anzi il messaggio finale è proprio il contrario: vale la pena vivere fino in fondo nonostante le cose negative e le perdite di vite care. Avere un obiettivo importante e una persona, almeno una, che ci voglia bene e ci aiuti a portare a termine, concretizzare, la nostra missione, può sostenerci nei momenti di dolore e sconforto.
Un piccolo, ma assai importante libro, il quale, come tutta la narrativa per l'infanzia, parla ai bambini, ma si rivolge a noi adulti.

Nessun commento:

Posta un commento