giovedì 14 settembre 2017

ESSERE NANNI MORETTI di GIUSEPPE CULICCHIA

Italiani, popolo di: grafomani, vorrei esser artista, registi senza film ed eterni scrittori del romanzo che rivoluzionerà l'editoria italiana.
Non è una critica, sia ben chiaro. Fra questi soldati dell'Armata Brancaleone della prosa italica mi ritrovo anche io. Mia moglie sa benissimo cosa intendo: la mania di voler vincere cinque premi strega e la fobia di spedire almeno un raccontino a qualche concorso ( l'ho fatto ma altri me li perdo per strada).
La nostra Nazione, il mondo occidentale in un modo o in un altro è pieno di Rupert Pupkin. Disperati convinti di aver talento e di esser castrati da una vita ingiusta, uomini in preda a lucidissime follie, megalomani coll'ego corto.
Tutti abbiamo un e- book auto pubblicato e venerato da altri disperati nelle stesse condizioni, ognuno di noi ha ben in chiaro che è meglio morire accompagnati dall'illusione di una possibile gloria, piuttosto che perire nel grigiore di aver a che fare con junior manager in qualche oscura azienda di vendite. San Rupert queste cose le sa e ci accompagna in tutta la nostra vita.
Culicchia, Culicchia.. Ho appreso con stupore che ha scritto 24 libri, io ero fermo a "Tutti giù per terra", e più precisamente al film. Bel film.
Questo per dire come la disattenzione che , in buona fede, abbiamo per alcuni scrittori ci faccia perdere invece delle cose assai gradevoli.
Dopo la lettura di questo ottimo romanzo, ho intenzione di rileggere altre opere dello scrittore torinese .
Perché riesce a mantenere un sano e giusto equilibrio tra l'assurdità della vicenda, la satira dell'ambiente letterario e una sottile e profonda malinconia, tristezza, pietà e robusta compassione per i suoi due memorabili personaggi: Bruno Bruni e Selvaggia

Bruno Bruni ha pubblicato dei lavori pochissimo venduti e letti, ha un agente che non lo sfancula solo perché è un suo ex compagno dell'asilo, campa facendo il traduttore per dodici euro lordi a pagina, per di più povero deve tradurre un romanzo cyberpunk di Bruce Sterling e non sa come andare avanti nel lavoro. Odia profondamente Giuseppe Culicchia, lo disprezza totalmente, invidia e fa del sarcasmo su tutti gli altri, vorrebbe essere un Barrico e infatti è un ex studente della Holden
Lui, come tutti noi poveri coglioni senza gloria, ha la fissa di scrivere il Grande Romanzo Italiano, ma non va oltre a tre pagine scarsissime. Sta con una donna , la quale è convinta di aver anche ella un certo potenziale artistico. Dopo averle provate di tutte, decide di copiare Cindy Sherman e di darsi alla fotografia artistica/impegnata. Più che altro si fa degli imbarazzanti selfie.
Per campare lavora in un locale notturno facendo la pole dance.
La svolta avviene quando Bruno capisce di assomigliare tantissimo a Nanni Moretti. Egli è anche un buon imitatore e facendo la voce di Moretti, par proprio lui!
Così, ecco l'idea: girare le province italiane, colla scusa di far un sopralluogo del prossimo film, scroccando pranzi e camere d'albergo , aiutati in questo da sindaci euforici per la scelta del loro paese e intenzionati a somministrare al povero Moretti ed assistente, le loro opere sulla storia locale e pretendendo quantomeno una piccolissima apparizione nella pellicola, chiedete a Dario Nardella, fiunziona!

Il romanzo conquista il lettore per la sua apparente leggerezza, per la satira a tutto tondo sul mondo dell'editoria che non diventa mai rancore manifesto o palese "strizzatina" d'occhi ai colleghi, si evita in poche parole l'effetto Luca e Paolo, e solo per questo gloria al sciur Giuseppe. Si riflette anche sul mestiere dello scrittore, sull'illusione non smascherata o colla paura di smascherarla tipica di moltissimi che pretendono di lasciar traccia di sé in questo ambiente. Sopratutto è la descrizione e rappresentazione di due vite tanto sgangherate, quanto commoventi, due eroi dei nostri tempi, tanto vittime quanto carnefici delle loro miserie e sconfitte, ma anche pieni di forza, indomabili a modo loro.
Oltretutto per gli appassionati, per me definirmi appassionato è davvero pochissimo, di Nanni Moretti un buon libro con preziose citazioni. E non le solite!

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